Il calcio è così, soprattutto quando la posta in gioco è altissima, succede di tutto e nulla può essere considerato in cassaforte se c’è ancora da giocare. Anche un secondo può ribaltare tutto e determinare un destino. Un attimo sei disperato, ti scoraggi, le provi tutte, poi rimedi e gioisci, ma un attimo dopo ti ritrovi di nuovo a soccombere, non molli, stai per rinascere ma ormai è troppo tardi. Un po’ di tutto questo è successo in Lazio-Juventus, sfida valevole per il ritorno delle semifinali di coppa Italia. L’andata dello Juventus Stadium era finita a sorpresa sul risultato di 1-1 che aveva messo i biancocelesti in condizione di affrontare al meglio la gara di ritorno. Verso la fine, Mauri aveva gelato lo stadio pareggiando l’iniziale vantaggio di Peluso. Nel ritorno, dunque, ci si aspettava una Juve più arrembante, anche se in un contesto non facile come quello dell’Olimpico. Strapieno lo stadio per un appuntamento importante in cui era in gioco l’accesso in finale in una competizione, tra l’altro, che non viene più snobbata. Anzi, ora si schiera la formazione migliore, gli stadi si riempiono e chi supera i turni si entusiasma, mentre chi viene eliminato si amareggia oltremodo. Chissà, probabilmente il livellamento del campionato ha fatto sì che per tutti, la vittoria della coppa Italia possa essere più alla portata di altri anni e ci si impegna con tutte le proprie risorse per arrivare fino in fondo. Comunque, è successo un po’ di tutto in questa semifinale, una cosa è sicura che la prima finalista è la Lazio, ma quante emozioni! Dopo un primo tempo terminato a reti inviolate, con la Lazio che sicuramente non aveva interesse ad alzare i ritmi, nella ripresa, dopo neanche dieci minuti, sono proprio gli uomini di Petkovic a passare con Gonzalez. Poteva essere una botta per il morale della Juventus e in effetti lo è stato, perché le folate offensive dei bianconeri ormai non hanno più quello smalto di qualche mese fa e i biancocelesti non avevano grandi problemi a sventare possibili minacce. Ma ormai mentre l’Olimpico si stava preparando a festeggiare, una Juve a trazione anteriore, con i sei minuti di recupero già iniziati, ha trovato il gol del pareggio con Vidal. Si sarebbe andati ai supplementari, la Lazio che già pregustava la finale, dopo i 90’ regolari è stata beffata. Ma, i nervi non sono saltati, anzi, la reazione istintiva ha portato al clamoroso. Perché sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Floccari è saltato più in alto di tutto superando Storari e facendo esplodere tutta la Capitale. Assurdo! Uno choc per Madama! Tutto finito? Poteva calare il sipario? Macché! Ormai mancava poco più di un minuto, ma quello che è stato capace di divorarsi Marchisio grida ancora vendetta, un brivido e un rischio incredibile per la Lazio i cui tifosi sono rimasti per qualche secondo con il fiato sospeso e c’è voluto un po’ per ritornare a respirare normalmente. Anzi, più di un bel po’, perché a pericolo scampato, poi è iniziato il momento di festeggiare un approdo in finale davvero denso di suspence, una partita dalle grandi emozioni, dai colpi di scena interminabili e ravvicinati che neanche avevi il tempo di pensare e ragionare. Alla fine i sorrisi sono tutti per la Lazio, mentre in casa bianconera il rammarico è tanto. C’era tanta voglia di riscattarsi dopo il mezzo passo falso e le polemiche dopo il triplice fischio della gara con il Genoa, ma questo sembra un periodo nero.
Maurizio Longhi