‘Non ho firmato perché non ero d’accordo”. Pierluigi Coppola, l’esperto che si è dissociato dall’analisi costi-benefici sulla Tav, sbugiarda Danilo Toninelli e svela di fatto che il dossier presentato dal ministro dei Trasporti come la prova inconfutabile per non terminare l’opera sia in realtà tutt’altro che oggettivo.
“Non faceva parte del gruppo di lavoro”, aveva detto il ministro grillino parlando del professore, “Ha dato un suo contributo con un appuntino di tre pagine”. “Ho partecipato ai lavori di questo gruppo di lavoro ma non alla redazione del documento finale, pubblicato sul sito del Ministero, poiché ero in disaccordo con la metodologia adottata a maggioranza”, ha ribattuto oggi l’economista di Tor Vergata, “Ho manifestato le ragioni del mio disaccordo in diversi scambi email con il gruppo di lavoro, e, in presenza, negli incontri organizzati presso la Struttura tecnica di missione, allargati alla segreteria tecnica del ministro. Tali ragioni le ho sintetizzate al ministro nella mia nota di 6 pagine del 24 Gennaio, che successivamente, su espressa richiesta della segreteria tecnica, ho sintetizzato in un’ulteriore nota di sintesi (tradotta anche in inglese) di 2 pagine”.