Il Consiglio dei ministri ha decretato per sei mesi lo stato di emergenza sanitaria ed ha stanziato 5 milioni di euro in relazione al caso del coronavirus. Non è la prima volta di uno stato di emergenza sanitario per l’Italia: la stessa misura era stata adottata anche per l’epidemia Sars.
“Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha deliberato lo stanziamento dei fondi necessari all’attuazione delle misure precauzionali conseguenti alla dichiarazione di Emergenza internazionale di salute pubblica da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) “, si legge nel comunicato del Cdm. “È stato conseguentemente deliberato lo stato d’emergenza, per la durata di sei mesi, come previsto dalla normativa vigente, al fine di consentire l’emanazione delle necessarie ordinanze di Protezione Civile”.
“Alla luce della dichiarazione di emergenza internazionale dell’Oms – spiega il ministro della Salute, Roberto Speranza – abbiamo attivato gli strumenti normativi precauzionali previsti nel nostro Paese in questi casi, come già avvenuto nel 2003 in occasione dell’infezione Sars. Le misure assunte sono di carattere precauzionale e collocano l’Italia al più alto livello di cautela sul piano internazionale”.
Per il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, “non è il caso di chiudere i porti, niente allarmismi”. “Abbiamo già dei protocolli che si attivano sulla base della dichiarazione dello stato di emergenza, protocolli di sicurezza e controlli per questa specifica casistica. Un rafforzamento dei controlli standard” dice la Dem. Dunque i porti non saranno chiusi, spiega il ministro a margine di una iniziativa della Fillea-Cgil. La situazione, sottolinea, è “assolutamente sotto controllo, non è il caso di animare allarmismi”.
Inoltre stato bloccato il traffico aereo da e per la Cina