Corea del Nord testa missile a lungo raggio. Per gli Usa è una “minaccia per il mondo”

Kim Jong-un mostra i muscoli e fa scattare l’allarme tra le cancellerie internazionali. La Corea del Nord ha annunciato, attraverso l’agenzia ufficiale di notizia Kcna, di aver testato “con successo” un nuovo missile da crociera a lungo raggio. “I missili hanno volato per 1500 km prima di colpire gli obiettivi e cadere nelle acque territoriali del paese durante i test tenuti sabato e domenica”, riferisce l’agenzia Kcna. I vettori “hanno viaggiato per 7.580 secondi lungo un’orbita di volo ovale e modello-8 nell’aria sopra la terra e le acque territoriali” in Corea del Nord e “colpito obiettivi a 1.500 km di distanza – ha precisato Kcna -. Test dettagliati di parti di missili, spinta a terra del motore, di volo, controllo e guida, di potenza della testata, sono stati condotti con successo” conclude la nota.

Assente il leader nordcoreano Kim Jong-un, il test missilistico è stato ‘visionato’ dal generale Pak Jong-chon, componente del presidium del politburo del partito dei lavoratori insieme ad altri alti funzionari. “Questa è un’altra grande manifestazione delle enormi capacità della scienza e della tecnologia della difesa e dell’industria delle armi del nostro paese”, ha commentato Pak, sottolineando “la necessità di fare tutto il possibile per aumentare le capacità militare, nel raggiungimento di grandi obiettivi, garantendo la deterrenza bellica a lungo termine”. L’operazione militare della Corea del Nord va inserita nell’attività negoziale sul dossier denucleare in corso con gli Stati Uniti e viene derubricata ad una ‘semplice’ provocazione anche perché il lancio di questi missili non costituisce una violazione delle sanzioni dell’Onu a Pyongyang. Alla Corea del Nord, infatti, è vietato l’uso di tecnologia balistica, ma i missili da crociera non sono soggetti alle sanzioni in quanto considerati meno pericolosi di quelli balistici. Preoccupazioni sono state espresse dal Giappone e dalla Corea del Sud. Il portavoce del governo giapponese Katsunobu Kato ha detto che il suo governo è ”preoccupato” e sta lavorando con Stati Uniti e Corea del Sud per monitorare la situazione. L’agenzia di stampa sudcoreana Yohap ha spiegato che l’esercito di Seul sta valutando la situazione con attenzione insieme agli Stati Uniti.

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