Coronavirus, 14844 contagi, 846 decessi

Sono 14.844 i nuovi casi di positività al coronavirus registrati nelle ultime 24 ore. Le vittime sono, invece, 846 morti. I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore in Italia sono stati 162.880, (ieri erano stati 103.584) con un rapporto di positivi pari al 9,1% (-2,5% rispetto a ieri).  Si confermano in calo i pazienti ricoverati in terapia intensiva per coronavirus. Ad oggi, stando ai dati diffusi dal Ministero della Salute, sono 3.003 (-92) rispetto a ieri. Scendono anche i ricoverati con sintomi passati dai 27.765 di ieri ai 27.342 di oggi (-423). I dimessi o guariti sono aumentati di 21.799 raggiungendo 1.137.416. Gli attualmente positivi in Italia sono 667.303 (-7.806). I casi totali hanno raggiunto quota 1.870.576.

“Oggi abbiamo dei dati contrastanti, piu di 14mila positivi e rapporto di positivita’ sotto il 10% con un meno 92 di ricoveri in terapia intensiva, tuttavia il dato dei morti a 846 è davvero molto elevato e ciò indica che in questi 2-3 mesi il numero delle persone infettatesi è grande con una ripresa dell’epidemia imponente”. Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull’analisi della situazione epidemiologica. Balza agli occhi il dato del Veneto che sta sopra i 3mila contagi con tasso di positività del 18%,   “Siamo ancora sopra la soglia critica per l’occuapzioone dei posti in terapoia intensiva e di area medica”. Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull’analisi della situazione epidemiologica. Cio’ dimostra che le misure restrittive funzionano: le regioni che avevano incidenze piu’ elevate e che sono state sottoposte a misure piu’ restriuttive ora stanno meglio delle altre”. Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull’analisi della situazione epidemiologica.

SCUOLA – “E’ ancora presto per dire se potremo o no riaprire completamente le scuole, anche le superiori” dopo le feste natalizie, ciò perchè “l’incidenza dei casi è ancora molto elevata e finche’ non abbassiamo l’incidenza è difficile parlare di riapertura delle attività”. Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull’analisi della situazione epidemiologica.

VACCINI- E’ partito il Regno Unito e gli Usa e penso che presto partirà l’Ue con le vaccinazioni e penso sarebbe bello partire almeno insieme a Francia e Germania. Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull’analisi della situazione epidemiologica.
“Nella prima fase è previsto che si vaccinino gli operatori sanitari e credo che in questo caso l’adesione sarà più elevata e il problema sarà avere tanto vaccino a disposizione.

Oltre a loro verrà vaccinato anche il personale delle Rsa e si inizierà a vaccinare anche la popolazione anziana nelle Rsa. Poi la campagna procederà vaccinando prima gli anziani”. Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull’analisi della situazione epidemiologica.

Piemonte: +1.106

Campania: +647

Veneto: +3.320

Emilia Romagna: +1.238

Lazio: +1.159

Toscana: +332

Sicilia: +1.087

Liguria: +202

Puglia: +1.023

Marche: +228

Abruzzo: +100

Friuli Venezia Giulia: +829

Umbria: +179

P.A. Bolzano: +88

Sardegna: +231

P.A. Trento: +377

Calabria: +175

Valle d’Aosta: +20

Basilicata: +62

Molise: +37

LA DIRETTA DELLA CONFERENZA STAMPA ISS

 

Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, è tornato a parlare dell’emergenza coronavirus in Italia  in occasione di un’intervista concessa a ‘La Repubblica’, in cui se l’è presa sia con la politica che con i cittadini. Queste le sue parole: “Mi sembra il solito tira e molla della politica, dovuta alla la presenza di anime diverse dentro al governo  e nella stessa opposizione”.

Secondo Galli, “stringere” è l’idea migliore: “Mi sembra evidente. L’ho detto tante volte”.

Poi il nuovo affondo: “Ho appena incontrato un conoscente che stimo e che mi ha detto: ‘Sono stato in centro, c’era una quantità di gente incredibile, è possibile che non capiscano?’. ‘Ma tu dov’eri?’, gli ho domandato: ‘Forse sei tu a non aver capito’. È rimasto senza parole. Qualche volta anche chi è ben intenzionato finisce per non cogliere il messaggio di fondo, cioè che bisogna limitare al massimo le situazioni pericolose“.

Ancora Galli: “L’impressione è che, appena si dà un minimo segnale di rilassamento delle misure, la gente si prenda il braccio e non solo il dito“.

Poi l’avvertimento: “Rischiamo una ripresa gagliarda della seconda ondata e di vanificare tutti i sacrifici fatti”.

La previsione dell’esperto: “Se si va avanti così, ci porteremo dietro il coronavirus per chissà quanto. Almeno fino all’immunità di gregge che, se andrà tutto bene, arriverà tra un anno“.

Covid in Italia: la previsione di Crisanti

Altrettanto dura è stata la previsione di Andrea Crisanti, che  ha dichiarato in merito all’evoluzione della pandemia: “Se rimangono le condizioni che ci hanno portato alla seconda ondata, e in mancanza di un piano nazionale, la terza ondata pandemica è una certezza e non una probabilità”.

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