In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 2.475.372 persone (compresi guariti e morti) hanno contratto il virus Sars-CoV-2: i nuovi casi sono 8.562, +0,3% rispetto al giorno prima (ieri erano +11.629), di cui 8.252 positivi identificati attraverso i test rapidi (ieri erano +7.956). I decessi odierni sono 420, +0,5% (ieri erano +299), per un totale di 85.881 vittime da febbraio 2020. Le persone guarite o dimesse sono 1.897.861 complessivamente: 15.787 quelle uscite oggi dall’incubo Covid, +0,8% (ieri erano +10.885). E gli attuali positivi — i soggetti che adesso hanno il virus — risultano essere in totale 491.630 (sotto la soglia di 500 mila dal 23 gennaio ), pari a -7.648 rispetto a ieri, -1,5% (ieri erano +444). La flessione degli attuali positivi — con il segno meno davanti — dipende dal fatto che i guariti, sommati ai decessi, sono in numero maggiore rispetto ai nuovi casi.
I tamponi totali (molecolari e antigenici) sono stati 143.116, ovvero 73.095 in meno rispetto a ieri quando erano stati 216.211. Mentre il tasso di positività è 6% (l’approssimazione di 5,98%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti 6 sono risultati positivi; ieri era 5,4%.
Dal 15 gennaio questa percentuale casi/tamponi è calcolata contando anche i test rapidi, di conseguenza è più bassa rispetto a quella dei bollettini precedenti al 15 gennaio e non è possibile fare confronti con lo storico.
Meno contagi in 24 ore rispetto a ieri. Succede ogni lunedì (erano +8.825 casi il 18 gennaio) per l’effetto del basso numero di test, quelli processati durante la domenica. In particolare, da quando sono stati introdotti i test rapidi nel bollettino, oggi si regista il minor numero di analisi fatte dal 15 gennaio, ossia oltre 143 mila test: è il dato più basso. Il minimo precedente è stato di oltre 158 mila tamponi, segnato lunedì scorso. È da martedì in avanti che si capirà in modo più chiaro come si sta evolvendo il quadro generale. La crescita del rapporto di casi su tamponi che sale al 6% non è una buona notizia. Da notare che la maggior parte dei nuovi casi è stata identificata da test antigenici. L’obiettivo è riprendere il tracciamento — con infezioni giornaliere tra cinque e diecimila tutti i giorni — per avere l’epidemia sotto controllo. Secondo Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, «le zone arancioni non bastano» per contenere la circolazione del virus.
La situazione del sistema sanitario
Aumenta la pressione sugli ospedali, dopo una settimana di alleggerimento (solo ieri sono iniziate a crescere le terapie intensive). I posti letto occupati nei reparti Covid ordinari sono +115 (ieri -94), per un totale di 21.424 ricoverati. Mentre i posti letto occupati in terapia intensiva (TI) sono +21 (ieri +14), portando il totale dei malati più gravi a 2.421. La variazione dei posti letto occupati, in area critica e non, indica il saldo tra i pazienti usciti e quelli entrati in ospedale nelle ultime 24 ore. I nuovi ingressi in TI sono +150 (ieri +120).
I dati sui vaccinati
I cittadini vaccinati sono oltre 1,3 milioni, per la precisione 1.382.893. Di questi, 104.055 italiani hanno ricevuto la seconda dose, secondo i dati del 25 gennaio forniti alle ore 8.04, come indica il «Report vaccini anti Covid-19» in continuo aggiornamento sul sito del governo.
Quanti e dove sono i nuovi casi di coronavirus in Italia
Di seguito il numero di nuovi casi nelle varie regioni e province autonome d’Italia.
- Lombardia 1.484
- Emilia Romagna 1.164
- Campania 754
- Lazio 875
- Veneto 533
- Puglia 401
- Sicilia 885
- Piemonte 600
- Trentino Alto Adige 232 (Bolzano 200, Trento 31)
- Toscana 422
- Marche 200
- Friuli Venezia Giulia 181
- Abruzzo 69
- Liguria 164
- Umbria 66
- Calabria 207
- Sardegna 207
- Molise 39
- Basilicata 71
- Valle D’Aosta 8