Ha preso il via in Germania il ‘lockdown light’, con la chiusura fino alla fine del mese di ristoranti, bar, teatri, cinema e altri luoghi di svago, per contrastare la veloce diffusione del coronavirus. Le misure entrate in vigore oggi sono più lievi di quelle imposte nella prima fase della pandemia, a marzo e aprile. Questa volta scuole, asili infantili, negozi non essenziali e parrucchieri restano aperti. Sono consentiti raduni in spazi pubblici di massimo 10 persone appartenenti a non più di due gruppi abitativi; è richiesto di evitare i viaggi non essenziali e agli hotel è vietato alloggiare persone che stiano compiendo viaggi per turismo. Sabato il centro per il controllo delle malattie ha comunicato il numero più alto di infezioni in un giorno dall’inizio della pandemia, 19.059. I dati a inizio settimana tendono ad abbassarsi e oggi il centro ha riferito di 12.097 casi, ma rispetto a una settimana fa si tratta comunque di un deciso aumento, visto che allora erano stati 8.685.
La Germania la scorsa settimana ha registrato oltre 100 nuovi casi ogni 100mila abitanti, meno che in altri Paesi europei ma ben oltre il limite di 50 che le autorità avevano stabilito in precedenza come segnale d’allarme che richiede azione da parte delle autorità locali. La cancelliera Angela Merkel e i governatori degli Stati federati rivaluteranno la situazione dopo due settimane, per eventuali aggiustamenti. “Lo scopo è tornare sotto il livello di 50, in cui è possibile tracciare i contatti”, ha spiegato il ministro per la Cancelleria, Helge Braun, parlando a Rbb Inforadio. Merkel la scorsa settimana ha infatti dichiarato che le autorità attualmente non sono in grado di tracciare il 75% delle infezioni.