Coronavirus, appello scienziati-accademici: “Preparare ripartenza”

Sono 150 i rappresentanti del mondo accademico, (medici, scienziati, economisti, matematici, fisici …) che hanno deciso di firmare un appello al Governo per identificare le misure necessarie a favorire la ripartenza del sistema economico, tutelando non solo la salute dei cittadini ma anche la sostenibilità dell’intero sistema sociale e produttivo. Nell’appello, nato su iniziativa del Professor Giuseppe Valditara – già capo dipartimento formazione superiore ricerca del Miur – vengono condivise le misure di contenimento previste dal Governo fino a questo momento, ma si concentra l’attenzione sulla fase successiva di gestione dell’emergenza: la riattivazione delle energie economiche e produttive del Paese. Grazie al confronto con gli esperti di intelligenza artificiale, e alla luce dell’esperienza coreana l’appello identifica infatti una serie di misure già sperimentate dal governo di Seul, che hanno permesso alla Corea di passare dalla condizione di seconda nazione al mondo per numero di contagi a poco più di un decimo di quelli accertati in Italia. Tali misure hanno reso possibile un elevato livello di contenimento evitando il blocco totale del sistema economico e produttivo, realizzando un rilevante numero di test mirati, incrociati con l’isolamento dei soggetti positivi ed un loro tracciamento attraverso la geolocalizzazione. Le misure di sorveglianza attiva, già avviate in Veneto, potrebbero inoltre concorrere ad una migliore gestione dell’emergenza sanitaria evitando la saturazione degli ospedali e prevedendo misure solo localizzate di quarantena generalizzata.

L’utilizzo delle tecnologie di tracciamento hanno occupato un ruolo centrale in questa strategia; per questo il gruppo di firmatari giudica necessario “l’avvio di una politica di geolocalizzazione che deroghi temporaneamente alle norme sulla privacy, con un termine certo e nel rispetto dei diritti costituzionali”. Tra le ulteriori misure indicate nell’appello e apprese dall’esperienza coreana e indicate e già sperimentate in Veneto dal Professor Andrea Crisanti, i firmatari indicano la necessità di aumentare il numero dei tamponi e dei test sierologici generalizzati per quelle categorie professionali che operano a contatto con i pazienti o che hanno più contatti con il pubblico e per tutti coloro che manifestano sintomi, i loro familiari e tutto coloro con cui sono venuti in contatto negli ultimi giorni. L’urgenza delle misure presentate nell’appello, poggia inoltre sui risultati di una ricerca realizzata da SWG che mostra in modo chiaro come i timori per le conseguenze economiche dell’emergenza legate alla perdita del posto di lavoro stiano crescendo molto più velocemente dei timori legati al contagio. Secondo la ricerca, oltre il 60% degli italiani ritiene che dovrà intaccare i propri risparmi, oltre il 40% potrebbe non essere in grado di pagare affitti, mutui e tasse, e per quasi il 30% si apre la prospettiva di dover chiedere un prestito. Accanto ai dati economici, la ricerca SWG ha evidenziato inoltre un problema di tenuta della popolazione: metà degli italiani è ormai insofferente a rimanere confinata in casa, mentre una persona su quattro è in difficoltà nel gestire le relazioni di coabitazione.

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