“Penso si andrà nella direzione che ha detto il presidente Conte di prorogare la data del 3 aprile ma in questi giorni invito tutti alla massima responsabilità. Non è possibile dare un’altra data per l’apertura” delle scuole “tutto dipende dall’evoluzione di questi giorni, dallo scenario epidemiologico. Riapriremo le scuole solo quando avremo la certezza di assoluta sicurezza“. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina a Sky tg24.
La proroga dell’anno scolastico “dipende da come va la didattica a distanza: se funzionerà non abbiamo motivo di allungare l’anno scolastico; sarebbe offendere chi sta facendo tanto in queste settimane, tra l’altro ricompattando la comunità scolastica”.
Scuole, gli scenari possibili
Come riferisce il Sole24Ore per la scuola si profilano tre scenari: un prolungamento fino a dopo Pasqua (il 12 aprile), ritenuto come il meno probabile; una riapertura a maggio; addirittura estensione della chisurura fino a fine anno scolastico. Sarà il Miur a dare le risposte.
“Si crede che il ministro dell’Istruzione possa chiudere le scuole ma non è così. Abbiamo fatto una nota per limitare al massimo la presenza del personale scolastico nelle scuole. Ringrazio la ministra della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone che ha scritto una norma importante che permetterà alle scuole che sapranno organizzarsi anche di poter chiudere: importante è che la scuola non si fermi, ci sono scadenze che vanno rispettate”, ha aggiunto la ministra ai microfoni di SkyTg24.
Esami di maturità
“Sicuramente verranno prese misure per gli studenti che devono fare gli esami di stato. Le misure dipendono da quanto ancora rimarranno chiuse le scuole. Stiamo pensando a diversi scenari possibili; apprezzo tanto i documenti che le consulte e il forum degli studenti hanno presentato. Gli studenti mostrano grande maturità li terrò in seria considerazione. Saranno comunque esami seri ma che dovranno tenere presenti il momento difficilissimo che gli studenti stanno attraversando”.
Didattica a distanza
Al momento “qualsiasi certezza è stata frantumata, le situazioni della didattica a distanza in Italia sono molto diverse, molte scuole erano a 100 già da prima con la didattica a distanza, ma c’è chi sta indietro. Non vogliamo certo abbandonare gli studenti, abbiamo messo in campo una serie di strumenti, diverse piattaforme, materiali webinar per docenti con più difficoltà”.
“A me interessa che gli studenti abbiamo un contatto umano con i docenti. Certo, non è il migliore dei mondi possibili, deve essere implementato, ma l’alternativa in questo momento sarebbe incrociare le braccia e questo non lo permetterò mai”.
Le dichiarazioni di Conte
Per decidere se riaprire o tenere chiuse le scuole, sarà “determinante il parere degli scienziati, i migliori sul mercato e di cui ci stiamo avvalendo, visto che non rincorriamo i sondaggi, ma abbiamo in qualche modo, doverosamente, ceduto il passo alla comunità scientifica, che in alcuni momenti della storia può anche guidare le decisioni politiche”.