La notizia del trasferimento di Boris Johnson in terapia intensiva aveva travolto il regno Unito. Il premier britannico era risultato positivo al coronavirus lo scorso 27 marzo e in un primo momento era stata disposta la terapia domiciliare e l’auto-isolamento. Da quel momento inizia una strada tortuosa. Le sue condizioni non migliorano, così dopo dieci giorni in isolamento si procede con il trasporto in ospedale.
Il premier britannico ha lasciato il reparto di terapia intensiva il 9 aprile. Il 12 aprile Johnson è stato dimesso dall’ospedale in seguito al repentino miglioramento delle sue condizioni.
Il ricovero in ospedale di Johnson è stato accompagnato da ricostruzioni anche fantasiose. Noi per dovere di cronaca preferiamo affidarci alle notizie che hanno trovato riscontri ufficiali. In un primo momento il premier britannico è stato ricoverato in ospedale in via precauzionale. Al momento del suo arrivo nella struttura le sue condizioni non sarebbero state preoccupanti e non avrebbero necessitato di procedure particolari da parte del personale medico. La mattina del 6 aprile Johnson prova a rassicurare tutti con un messaggio condiviso sul proprio profilo Twitter. Il premier assicura di essere in buone condizioni e di buon umore.
Invece la sera del 6 aprile Boris Johnson viene trasferito in terapia intensiva per l’aggravarsi delle sue condizioni. Dopo gli iniziali tentennamenti, anche dai canali ufficiali del governo britannico arriva la conferma del trasferimento del premier in terapia intensiva, e il passaggio delle deleghe al Ministro degli Esteri. Stando alle ricostruzioni della stampa inglese, Johnson sarebbe stato trasferito in terapia intensiva a scopo precauzionale, per avere subito il supporto di un respiratore in caso di necessità. Il trasferimento sarebbe avvenuto su richiesta del medico del premier. “Fin da domenica sera – recita la nota diffusa da Downing Street – il primo ministro è stato preso in cura dai medici del St Thomas Hospital, a Londra, dopo essere stato ricoverato per sintomi persistenti di coronavirus. Nel corso del pomeriggio le condizioni del Primo Ministro sono peggiorate e, su raccomandazione del suo team medico, è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale. Il Primo Ministro ha chiesto al ministro degli Esteri, Dominic Raab, che è Primo Segretario di Stato, di sostituirlo per quanto necessario. Il Primo ministro sta ricevendo cure eccellenti e ringrazia tutto lo staff dell’Nhs per il suo lavoro e la sua dedizione’.
.Gli ultimi aggiornamenti riferiscono che il premier britannico è in buone condizioni e risponde alle cure. resta in terapia intensiva ma il suo quadro clinico non desterebbe particolari preoccupazioni.
Di fronte all’aggravarsi delle condizioni di Johnson dal mondo della politica mondiale sono arrivati diversi messaggi di incoraggiamento. Ursula von der Leyen è stata tra le prime a rivolgere un pensiero al premier britannico. Anche Donald Trump ha voluto mandare un messaggio all’amico, leader e uomo forte che non si arrende. Anche Macron si è unito alla schiera di messaggi di auguri (“Tutto il mio sostegno a Boris Johnson, la sua famiglia e il popolo britannico in questo momento difficile. Gli auguro di superare rapidamente questa prova“), così come ovviamente il Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte (“I miei pensieri vanno a @BorisJohnson e tutto il popolo britannico. Ti auguro una pronta guarigione. Hai tutto il sostegno del governo italiano e il mio personale. Siamo tutti fiduciosi che il tuo Paese supererà questo momento difficile“).
Nella serata del 9 aprile Boris Johnson ha lasciato il reparto di terapia intensiva dopo il miglioramento delle sue condizioni. Il 12 aprile, giorno di Pasqua, Boris Johnson è stato dimesso dall’ospedale.