Con il protrarsi delle chiusure delle attività produttive e di quelle del terziario, come commercio, turismo, servizi, trasporti e professioni – e con la prospettiva che questa situazione si prolunghi nel tempo il calo dei consumi potrebbe toccare i 52 miliardi. Lo stima Confcommercio considerando “realistica l’ipotesi della riapertura del Paese solo all’inizio di ottobre”. L’unico comparto che cresce è quello alimentare con un aumento del 4,2% nel 2020 rispetto al 2019 mentre si prevede un crollo soprattutto per i trasporti (-12,7%), alberghi e ristoranti (-21,6%).
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