Coronavirus: Conte: “Gli italiani sanno rialzarsi”. In arrivo nuove misure per chi entra in Italia

Nuove misure un arrivo per chi entra in Italia da altri Paesi per contenere il contagio da coronavirus. L’obiettivo, ha spiegato la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli a RaiNews24, è quello di “garantire agli italiani di rientrare in Italia ma avere anche la garanzia che chi entra in Italia ed è stato in Paesi dove non sono state prese le misure di contenimento, venga messo nelle condizioni di sicurezza”.

“Stiamo costruendo un ulteriore pacchetto di questo tipo, insieme alla Salute, in collaborazione con il ministero degli Esteri per proteggere le persone”. ha spiegato aggiungendo che parallelamente “stiamo facendo tutti gli sforzi per garantire il traffico delle merci”.

“Nella costruzione di un ulteriore pacchetto di misure, insieme al ministero della Salute e al Mit, bisogna prevedere di mettere in quarantena anche gli italiani che rientrano in questi giorni dall’estero. È una misura a mio avviso necessaria per la loro stessa salute e, naturalmente, per la salute pubblica di tutti. Occorre valutare ogni provvedimento precauzionale volto a contenere sempre di più la diffusione del virus. Sono misure stringenti ma necessarie”. Lo ha detto Luigi Di Maio in una riunione alla Farnesina, dopo aver sentito i suoi omologhi alla Salute e al Mit.

Intanto, dopo il via libera al decreto cura Italia parla in premier Giuseppe Conte.

“159 anni – ha detto il premier in un tweet – fa veniva proclamata l’Unità d’Italia. Da allora il nostro Paese ha affrontato mille difficoltà, guerre mondiali, il regime fascista. Ma gli italiani, con orgoglio e determinazione, hanno sempre saputo rialzarsi e ripartire. A testa alta”. Così su twitter questa mattina il premier Giuseppe Conte in occasione dell’anniversario dell’Unità d’Italia.

Ieri il governo ha varato  il decreto ‘cura-Italia’, vale 25 miliardi, ne attiva 350.  Misure  per medici, lavoratori, famiglie e imprese.

“E’ una manovra economica poderosa: non abbiamo pensato e non pensiamo di combattere un’alluvione con gli stracci. Stiamo cercando di costruire una diga per proteggere imprese famiglie lavoratori”:  ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa dopo il Cdm.

LA CONFERENZA STAMPA DI CONTE

“Il governo è vicino alle imprese, i professionisti, le famiglie, alle donne e gli uomini, i giovani che stanno facendo enormi sacrifici per tutelare il bene più alto. Nessuno deve sentirsi abbandonato e questo decreto lo dimostra”, aggiunge Conte. “Abbiamo appena concluso i lavori del Consiglio dei ministri: è un passaggio importante.

“Possiamo parlare di modello italiano non solo per la strategia di contrasto – ha rilevato il presidente del consiglio – ma anche di un modello italiano per la strategia” di risposta economica all’epidemia del Coronavirus.

“L’Ue ci segua – ha detto ancora Conte -. I primi segnali sono importanti. L’Italia promotrice di un messaggio a tutte le istituzioni Ue”.

 “Siamo consapevoli che non basterà” il decreto anti-Coronavirus, ha aggiunto ancora, ma “il governo risponderà presente anche domani; dovremo predisporre misure per il tessuto economico e sociale fortemente intaccato” dall’emergenza “con un piano di ingenti investimenti con una rapidità che il nostro paese non ha mai conosciuto prima”.

Sono differiti al 20 marzo i versamenti in scadenza oggi. Lo confermano fonti dell’Agenzia delle entrate in riferimento al decreto legge in uscita. Il decreto inoltre introduce ulteriori sospensioni dei termini e misure fiscali a sostegno di imprese, professionisti e partite Iva colpite dagli effetti dell’emergenza sanitaria.

“E’ riconosciuto un indennizzo di 600 euro, su base mensile, non tassabile, per lavoratori autonomi e le partite Iva. L’indennizzo va ad una platea di quasi 5 milioni di persone”. Lo prevede, secondo quanto si legge nella nota di Palazzo Chigi, il decreto Cura Italia approvato dal Cdm. L’indennizzo di seicento euro, quindi, non è inteso come una tantum e potrebbe non valere solo per il mese di marzo.

Laurea in Medicina definitivamente abilitante alla professione medica. E’ quanto stabilisce il Cura Italia approvato oggi. “Questo significa liberare immediatamente sul Sistema sanitario nazionale l’energia di circa diecimila medici fondamentale per far fronte alla carenza che lamentava il nostro Paese. Cogliamo questo momento di difficoltà per adeguarci per sempre e con positività anche alle esigenze di una società che cambia”, commenta il ministro dell’Università Gaetano Manfredi.

Detenzione domiciliare per i detenuti che hanno pene da scontare sino a 18 mesi. Se la pena è superiore a 6 mesi sarà applicato il braccialetto elettronico. Lo prevede il decreto varato oggi dal governo e l’obiettivo è quello di alleggerire la presenza di detenuti nelle carceri per gestire meglio l’emergenza Coronavirus e attenuare il problema del sovraffollamento. Saranno esclusi detenuti i responsabili di gravi reati, i delinquenti abituali e professionali e quelli che sono stati coinvolti nelle violenze dei giorni scorsi dentro le carceri.

Il decreto Cura Italia dispone “la proroga di sei mesi del termine per l’indizione del referendum confermativo della legge costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari”.

 Il decreto Cura Italia prevede “il finanziamento dell’aumento dei posti letto in terapia intensiva e nelle unità di pneumologia e malattie infettive (anche in deroga ai limiti di spesa) mentre le strutture private devono mettere a disposizione il personale sanitario in servizio, i locali e le proprie apparecchiature (per un costo di 340 milioni)”.

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