I sintomi del coronavirus sono molto simili a quelli dell’influenza: febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Cosa dobbiamo fare quindi per distinguere la sintomatologia corretta?
Come ci spiega il giornalista scientifico Federico Mereta, la prima cosa fondamentale è “niente panico”. In almeno quattro casi su cinque l’infezione da coronavirus può dare solo sintomi leggeri e si autorisolve.
Purtroppo, non è ancora stato trovato un vaccino perciò è d’obbligo limitarne la diffusione con la quarantena e l’isolamento dei contagiati.I sintomi sono facili da scambiare con quelli dell’influenza, anche se il coronavirus si espande nell’apparato respiratorio con più veemenza. Si parla comunque di febbre, tosse e difficoltà respiratorie.
La preoccupazione sta nel fatto che il virus viene trasmesso anche da persone asintomatiche, il che rende difficile capire subito chi ha contratto il virus per poterlo, in caso, isolare. Soprattutto se si pensa che il virus ha un’incubazione abbastanza lunga. È consigliato, quindi, tenere alta l’attenzione e rimanere in contatto con i propri medici curanti.
Il Ministero della Salute si è preoccupato di emettere una nuova ordinanza che prevede misure di isolamento e quarantena obbligatoria per tutti quelli che sono risultati positivi al tampone del virus e una sorveglianza ferrea per le persone che sono entrate nelle zone a rischio nelle due settimane passate.
L’igiene rimane comunque la prima cosa: lavarsi spesso le mani, con sapone o soluzioni alcoliche; inoltre sarebbe bene usare fazzoletti monouso per soffiarsi il naso o in caso di colpi di tosse e starnuti. Per quanto riguarda gli ambienti, il virus non è particolarmente resistente al di fuori del corpo umano, ma è buona abitudine usare alcol o candeggina per ripulire casa e ufficio da ogni tipologia di germi, compresi i virus.
Ad oggi si è confermato che la trasmissione avviene per contatto stretto, quindi non bisogna chiudersi in casa e non sono neanche d’obbligo le mascherine. Però, in caso di sintomi inaspettati è bene non correre in pronto soccorso ma fare riferimento al proprio medico curante o chiamare il 112. Avvalersi solo di fonti certificate come il portale del Ministero della Salute che è a disposizione con tutte le informazioni più recenti, inoltre c’è un numero verde dedicato, 1500, per saperne di più.
Per evitare di riempire inutilmente i Pronto Soccorso del Paese sono sempre più diffusi punti di accoglienza presso i quali vengono eseguiti i test a quelle persone che hanno febbre e problemi respiratori o che recentemente hanno viaggiato in aree interessate dall’infezione o hanno avuto contatti con persone di quelle zone. Il test può essere effettuato solamente in strutture dedicate e non è disponibile per il pubblico.