“C’e’ un altro terribile contagio che dobbiamo scongiurare in questo momento: l’economia legale rischia di essere infettata ancora di piu’ dalle mafie”. Cosi’ Nino Di Matteo, ex pm a Palermo e oggi componente del Consiglio superiore della magistratura, in un’intervista a Repubblica. Secondo Di Matteo, “i padrini e i loro complici potrebbero aver gia’ iniziato a contattare imprenditori e commercianti assaliti dalla crisi economica, offrendo ingenti disponibilita’ di liquidita’, magari sotto forma di prestiti. Penso agli operatori del commercio, del settore alberghiero, in generale alle piccole e medie imprese. In breve tempo, la criminalita’ organizzata potrebbe arrivare all’obiettivo di controllare numerose attivita’ economiche legali. Non possiamo permetterlo – sottolinea – sarebbe un gravissimo passo verso l’apparente legalizzazione delle mafie. E’ la grande sfida che ci aspetta, non riguarda solo il nostro governo, ma anche le istituzioni europee”.
L’ex pm considera “importanti” le misure adottate dal governo Conte “per arginare il contagio dell’economia legale” perche’, sottolinea, “vanno sostenuti con forza non solo le persone indigenti, ma anche i tanti imprenditori e commercianti che se non aiutati rischiano piu’ o meno consapevolmente di consegnarsi all’economia mafiosa”. Ma c’e’ “un altro fronte da tenere sotto controllo”: e’ assolutamente necessario – ammonisce – che non si arretri rispetto alla recente svolta piu’ rigorosa, penso alla cosiddetta ‘Spazzacorrotti’ o alla legge di riforma della prescrizione. Mafia e delitti di corruzione sono due facce della stessa medaglia, devono essere trattati con uguale rigore”. E ribadisce: “Le mafie potrebbero anche soffiare sul fuoco del malcontento per alimentare odio nei confronti delle istituzioni. Una ragione in piu’ perche’ lo Stato giochi di anticipo e con piu’ forza rispetto alle mafie”.