”I dati di oggi non sono definitivi, ma sono in linea con quelli dei giorni scorsi” – ha detto il governatore lombardo Attilio Fontana nel corso di un punto stampa sull’emergenza coronavirus -. Ci sono però anche buone notizie. Oltre ai medici in arrivo oggi da Cuba, ci sono anche dei gruppi di medici, infermieri, interpreti in arrivo dalla Russia”. E poi ancora: “alla chiamata rivolta in modo vibrante dalla Regione per la disponibilità di medici da altre Regioni hanno riposto in più di 1500. Ci sentiremo con il ministro Boccia per iniziare a dare le nostre necessità”.
Per quanto riguarda il provvedimento restrittivo emanato ieri dalla Regione Lombardia, Fontana ha spiegato che c’è stata dai parte dei sindaci una “richiesta unanime di assumere provvedimenti più restrittivi” nell’ottica di rendere più difficile “ogni possibile contatto sociale. Questa è l’ordinanza più restrittiva che si possa emanare nell’ambito delle competenze regionali. l’abbiamo fatto convinti che fosse necessario farlo e che l’unica strada fosse quella di far capire alla gente che deve rimanere a casa. E’ il principale messaggio che vogliamo lanciare per proteggere se stessi e gli altri”, ha ripetuto.
Siamo arrivati allo stremo anche dal punto di vista fisico del nostro personale medico e sanitario. dobbiamo fare in modo che si riducano i numeri, che vada in discesa invece di andare in salita”. Tra i provvedimenti, anche il rafforzamento dell’assistenza domiciliare ai malati di Covid-19, con il maggiore coinvolgimento, ha spiegato Fontana, dei medici di base.
“Abbiamo subito attacchi a forniture di presidi sanitari che erano dirette qua e che hanno cercato di dirottare verso altre parti”.
“Il testo del decreto non l’ho ancora letto, ma dalle dichiarazioni del presidente Conte mi sembra che possa andare bene. La prima parte va in direzione della nostra ordinanza; la seconda parte, sulla chiusura degli ambiti produttivi, è quello che noi auspicavamo”
“All’invito che noi abbiamo formulato in maniera vibrante, di ottenere la disponibilità di medici da altre regioni” per aiutare la Lombardia a fronteggiare l’emergenza coronavirus, “hanno risposto in molti: pare che siano in numero superiore ai 1.500. Anche su questo argomento oggi ci sentiremo con il ministro Francesco Boccia”, Affari regionali e Autonomie, “per iniziare a dare una serie di quelle che possono essere le nostre necessità e richieste da avanzare”. Fontana ha inoltre ricordato che “oggi pomeriggio arriveranno prima un gruppo di medici e infermieri da Cuba e poi, almeno così mi ha assicurato il ministro Boccia, un altro gruppo di medici, interpreti e infermieri dalla Russia. Sia agli uni che agli altri non posso che dire grazie per la collaborazione”.
Rispetto a un giorno normale, sono il 32% i lombardi che si sono mossi all’interno della Regione. Lo ha reso noto il vicepresidente della Regione Lombardia Fabrizio Fontana. Il 17 marzo i dati forniti dalle compagnie telefoniche sugli spostamenti all’interno della regione indicavano l’andamento del movimento della popolazione poco sopra il 40%. “Ora si tratta di valutare cosa accadrà nei giorni feriali, dopo l’ordinanza lombarda e la stretta governativa alle attività produttive: “martedì avremo i dati di lunedì” ha detto Fontana, prevedendo che “la mobilità scenderà molto”.
“Domani assumiamo una delibera per rafforzare l’assistenza domiciliare, per fare in modo che ci sia una maggiore partecipazione anche dei medici di base nell’essere presenti e nell’assistere a situazioni poco gravi che possono essere risolte all’interno delle case. Grazie al cielo c’è stata la disponibilità dei medici medicina generale. Abbiamo già fatto operazioni di questo genere, ad esempio con la predisposizione dell’ospedale militare di Baggio, nel quale metteremo le persone che sono ancora infettive ma che stanno uscendo dalla malattia. E’ chiaro che gli spazi sono quelli che sono, però per la persona che è asintomatica o sintomatica in modo leggero, non possiamo farci carico di tutti, non ci sono gli spazi. Bisogna fare delle scelte nelle proprie abitazioni, rispettose di tutte le esigenze del malato e degli altri”.
“Non abbiamo posto come obbligo” l’uso dei termoscanner all’ingresso dei negozi “ma come invito, come raccomandazione”. Lo ha precisato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, commentando una delle novità dell’ordinanza regionale firmata ieri. “Ci rendiamo conto della situazione”, cioè che non è facile trovarne in grandi quantità “ma si fatica a trovare anche le mascherine: abbiamo subito attacchi a forniture dirette alla nostra regione che altri hanno provato a sequestrarci, succede di tutto…”. “E’ un invito – ha ribadito Fontana – spero che i gruppi più importanti possano rispondere all’invito andando a recuperarli all’estero, è chiaro che il negozietto non sarà in
“Entro la fine della prossima settimana siamo ottimisti nell’immaginare l’apertura dei primi 4 moduli” dell’ospedale in Fiera Milano. Lo ha annunciato Guido Bertolaso, consulente del governatore Fontana per la realizzazione della struttura in Fiera.
Una volta terminato l’ospedale in Fiera a Milano potrà “arrivare fino ad oltre 200-250 letti di rianimazione, ma anche terapia intensiva e sub intensiva. Sarà una grande struttura, dotata di tutti i servizi diagnostici per un centro di questo livello. Non abbiamo voluto creare un lazzaretto, capannoni con brandine per metterci quelli che non avevano più speranza. Al contrario vogliamo combattere fino in fondo per riuscire a vincere questa guerra tutti assieme”. Lo ha detto Guido Bertolaso. “La gestione – ha aggiunto – verrà affidata a un equipe di rianimatori di primo livello, che dal primo giorno di questa tragedia sono in prima linea a combattere”. Bertolaso ha poi concluso: “Stiamo lavorando ventre a terra, le attrezzature le stiamo reperendo in giro per il mondo. C’è un grande gioco di squadra che sta funzionando”.