Coronavirus, Gdf: sequestrate oltre 1.600 ‘mascherine’

Negli ultimi giorni la Guardia di finanza ha denunciato all’autorità giudiziaria 25 soggetti sopresi a circolare in auto in comuni diversi da quello di residenza senza autocertificazione al seguito e senza alcuna valida giustificazione e 7 titolari di esercizi commerciali che hanno mantenuto aperti i loro negozi in violazione alle prescrizioni nazionali. Tra quest’ultimi è stato sanzionato anche un ambulante abusivo di Cardito (NA) che, insieme a tre collaboratori, aveva apprestato un punto vendita di carciofi arrostiti lungo una strada nel comune di Orta di Atella. In questo caso – si spiega – oltre alla sanzione penale per il mancato rispetto del D.P.C.M. in quanto l’attività veniva svolta in modo da creare assembramento di persone, i militari hanno sequestrato l’intera struttura, comprese le griglie in ferro di grosse dimensioni e ben 2.400 carciofi, tra quelli in cottura e quelli già confezionati in vaschette esposte per la vendita. Inoltre sono state sequestrate più di 1.600 mascherine nel corso di diversi controlli volti a scongiurare episodi di frode legati alla vendita di dispositivi non sicuri, perfino realizzati artigianalmente con materiale assolutamente inidoneo.

Giovedì scorso le fiamme gialle della Compagnia di Caserta e di Marcianise hanno sequestrato in un magazzino di San Nicola La Strada (CE) 1.300 mascherine medicali pronte ad essere immesse sul mercato locale, sebbene prive della marcatura “CE”, obbligatoria per i dispositivi di protezione individuale venduti nell’Unione Europea quale attestazione di conformità ai rigorosi standard qualitativi di fabbricazione posti a tutela della sicurezza d’uso del prodotto e della stessa salute dei cittadini. Quelle sequestrate, invece, risultavano anche prive di qualsivoglia indicazione relativa alle prescrizioni e modalità di utilizzo e allo stabilimento di produzione. L’imprenditore, a cui sono state comminate sanzioni per oltre 150.000 euro, non ha, tra l’altro, voluto fornire alcuna indicazione circa la provenienza lecita della merce. In un altro intervento i militari della Compagnia di Aversa ha sequestrato 90 mascherine in una parafarmacia di Trentola Ducenta. In questo caso si trattava di prodotti artigianali con un confezionamento del tutto inadeguato. La assenza di indicazioni per le modalità di utilizzo, la falsità del codice a barre apposto sul foglietto illustrativo, la manifattura approssimativa con l’utilizzo di materiale sintetico di qualità scadente tenuto insieme da elastici di sartoria attestavano la completa inadeguatezza e illeceità del prodotto tanto che il titolare dell’esercizio commerciale è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per frode in commercio.

Gli accertamenti hanno poi permesso di risalire al rivenditore all’ingrosso, che le approntava in confezioni, asseritamente sterili, da 10 pezzi venduti a 2 euro a confezione, mentre il dettagliante le rivendeva singolarmente a 5 euro, a ulteriore dimostrazione della volontà di speculare sullo stato psicologico dei clienti. I successivi accertamenti hanno poi consentito di sequestrare altre 136 mascherine dello stesso tipo in vendita in un ingrosso di Casavatore (NA) e in un’altra parafarmacia di Giugliano in Campania (NA). Sempre nella giornata di ieri i militari della Compagnia di Caserta hanno sequestrato 5 mascherine prive del marchio “CE” in una farmacia cittadina, mentre i finanzieri della Tenenza di Piedimonte Matese hanno eseguito un accesso presso un punto vendita di articoli per la casa di Alvignano dove il titolare poneva in vendita 96 mascherine realizzate artigianalmente da lui stesso con un tessuto non certificato e inidoneo, sequestrato insieme ai prodotti già realizzati. Stesse evidenze in una sartoria di Dragoni, dove sono state rinvenute e sequestrate 51 mascherine realizzate a mano dalla titolare che le poneva in vendita a 7 euro cadauna. Anche in questi ultimi casi i titolari degli esercizi commerciali sono stati denunciati per frode in commercio. Gli sforzi operativi in corso per assicurare un presidio di sicurezza e di legalità economica in questo particolare momento di emergenza sanitaria testimoniano l’attenzione e la determinazione posta dalla Guardia di Finanza nel contrastare ogni forma insidiosa di illecito commercio con fini speculativi di prodotti attinenti alla prevenzione sanitaria – rivenduti a prezzi aumentati in maniera ingiustificata o attribuendo loro, con condotte o messaggi ingannevoli, caratteristiche e proprietà inesistenti.

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