I carabinieri del Nas, insieme a personale medico specializzato, hanno prelevato con un'ambulanza bio contenitiva dalla loro abitazione di Castiglione d'Adda i genitori di Mattia, 38 anni, il paziente 'numero 1', trasferito questa mattina dall'ospedale di Codogno al Policlinico San Matteo di Pavia. I due anziani sono stati prelevati da personale sanitario in tuta asettica bianca e, dopo aver fatto indossare loro la mascherina, accompagnati fino ad una vicina ambulanza, che li ha portati via, 22 febbraio 2020. Ansa/Matteo Corner

Coronavirus in Italia, aumentano i contagi. Il punto della Protezione Civile

Sono 132 le persone positive al coronavirus in Italia. Lo ha detto il commissario Angelo Borrelli facendo un punto con i cronisti sull’emergenza coronavirus sottolineando che 26 di queste sono in terapia intensiva.  Il numero complessivo dei positivi, ha spiegato Borrelli, tiene conto delle due vittime – una in Lombardia e una in Veneto – e del ricercatore che era ricoverato allo Spallanzani ed è guarito. In Lombardia i casi sono dunque 88 (oltre alla vittima), in Veneto 24 (ai quali va sommato l’anziano morto a Vo’ Euganeo), in Piemonte 6, in Emilia Romagna 9 e nel Lazio 2. Questi ultimi sono la coppia di cinesi che si trova ancora allo Spallanzani. Attualmente, ha detto ancora Borrelli, 129 persone sono in ospedale sotto osservazione, 54 sono ricoverati, 26 sono in terapia intensiva e 22 in isolamento domiciliare.

  “Al momento sono stati fatti oltre 3mila tamponi” per verificare la positività al Coronavirus e c’è un “livello elevatissimo di screening sanitario”. Le strutture sanitarie non hanno ancora individuato il paziente – o i pazienti – zero dal quale è partita la diffusione del virus in Italia. Lo ha detto il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli confermando che ancora non c’è un’indicazione precisa. “E’ difficile formulare previsioni per quella che può essere la diffusione – ha aggiunto – l’unica misura concreta e valida da adottare è dunque quella di chiudere i territori”.

Sono già disponibili “migliaia di posti” letto in decine di strutture militari in Italia nel caso fosse necessario mettere i cittadini in quarantena. Borrelli ha spiegato che l’Esercito ha messo ha disposizione 3.412 posti letto in oltre mille camere, mentre l’Aeronautica ne ha dati circa 1.750. “Abbiamo fatto inoltre una ricognizione con le regioni per gli alberghi – ha aggiunto – e siamo pronti ad utilizzarli”.

Al momento le uniche aree sottoposte a isolamento in quanto ritenute focolai del virus sono i dieci comuni del lodigiano individuati nell’ordinanza del ministro della salute e del governatore della Lombardia e il territorio del comune di Vo’ Euganeo. Lo ha confermato il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli ribadendo che per ora non verranno dunque presi provvedimenti per altre zone. “E’ una valutazione che faremo con comitato tecnico scientifico e le regioni. Per il momento le aree sono quelle indicate” ha aggiunto.

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