Torna a sorridere o quantomeno a tirare un sospiro di sollievo la Cina, che ha fatto sapere di ritenere di aver superato il picco di trasmissione del coronavirus. Numeri alla mano, le autorità cinesi ritengono con buona dose di certezza che il peggio sia ormai alle spalle e che sia iniziata la lunga e difficile discesa dopo l’estenuante salita.
L’annuncio arriva da un responsabile delle autorità sanitarie dell’agenzia sanitaria Xinhua. Nella giornata dell’11 marzo sono stati registrati solo otto nuove casi di coronavirus a Wuhan, la città tristemente nota per essere l’epicentro dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus. È la prima volta che nella città si registrano nuovi casi a una sola cifra. Meno di dieci, tradotto.
La Cina ha pagato e sta pagando un conto salatissimo. L’emergenza sanitaria ha sorpreso le autorità e forse è stata sottovalutata, almeno inizialmente. Ma questo non è il tempo delle polemiche e degli errori. Questo è ancora tempo di crisi. Per superare il momento più difficile le autorità cinesi hanno fatto ricorso a misure drastiche, isolando letteralmente intere città. Luoghi in cui la vita si è bloccata, paralizzata, fermata. Una serie di provvedimenti al confine della democrazia ma resi necessari a fronte di più di ottantamila casi di contagio nel paese. A cui si aggiungono oltre tremila decessi.