In una circolare del Viminale inviata ai prefetti sui funerali si precisa che “dal prossimo 4 maggio 2020 la forma liturgica delle celebrazioni rientra nella competenza dell’autorità ecclesiale. Si chiede di evitare assembramenti ovvero corteo di accompagnamento del feretro“.
Con il dpcm del 26 aprile 2020 il Governo ha autorizzato lo svolgimento dei funerali, unica funzione possibile nei luoghi di culto visto la proroga dello stop alle messe. “Nel caso si celebrasse la messa – si legge nella circolare riportata dal Coronavirus – deve essere evitato il contatto fisico come per esempio lo scambio del segno della pace, in continuità con le disposizioni già emanate“. Con celebrazioni a chiuso “sono obbligatorie le mascherine, le distanze di sicurezza oltre che le autorità locali devono verificare la capienza adeguata della Chiesa per rispettare le norme anti-coronavirus“. Vietati, inoltre, assembramenti “con i partecipanti dovranno allontanarsi e soprattutto non fare cortei di accompagnamento del feretro”. Al momento il numero massimo di persone che potranno partecipare alle celebrazioni è di 15 ma nelle prossime settimane si potrebbe decidere di aumentare il numero. Molto, però, dipenderà dall’andamento della curva in ogni singola Regione.
Il Viminale con questa circolare ha consigliato ai sacerdoti di celebrare le messe all’aperto per ridurre al minimo i rischi di contagio. Una soluzione che potrebbe essere applicabile anche per quanto riguarda le altre funzioni religiose. Con la Cei, infatti, Palazzo Chigi sta vagliando l’ipotesi di celebrare da lunedì 11 le messe negli spazi esterni alle Chiese e poi dal 25 maggio ritornare all’interno dei luoghi di culto. La decisione sarà presa nelle prossime ore insieme al Comitato Tecnico-Scientifico.