“La valenza universale del diritto alla salute ci chiama a un impegno, a una corresponsabilita’ di carattere globale, mettendo da parte egoismi nazionali e privilegi di sorta”. Lo dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della ‘Giornata mondiale della salute’. Per il Capo dello Stato e’ necessario “dare alla cooperazione mondiale un impulso di grande forza per cio’ che riguarda le cure, la ricerca, lo scambio di informazioni, la fornitura di strumenti capaci di salvare vite umane”. La Giornata mondiale della salute ricorre quest’anno, sottolinea Mattarella, “mentre l’intero pianeta e’ chiamato ad affrontare una pericolosa pandemia, causata da un virus ancora per molti aspetti sconosciuto e assai temibile soprattutto per la popolazione piu’ anziana e le persone deboli, gia’ affette da pregresse patologie”. E, fa tra l’altro, rilevare, ricordando che la giornata e’ dedicata quest’anno a infermieri e ostetriche: “I Servizi sanitari nazionali costituiscono capisaldi essenziali delle comunita’. La qualita’ della vita e gli stessi diritti fondamentali della persona sono strettamente legati alle capacita’ e all’universalita’ del servizio alla salute. Ma le strutture da sole non basterebbero senza l’umanita’ e la responsabilita’ di chi vi opera: per questo il ringraziamento di oggi deve tradursi in un sostegno lungimirante e duraturo da parte delle nostre comunita”.
Il Presidente assicura che “l’umanita’ ha le risorse per debellare questo nuovo virus, come le ha per contrastare malattie e disagi particolarmente diffusi nelle aree piu’ povere e dove l’ambiente ha subito danni maggiori”. E “l’impegno solidale per la salute puo’ diventare cosi’ un vettore di pace e amicizia, capace di influenzare positivamente le relazioni tra i Paesi”. Rivolgendosi quindi a quanti sono impegnati nelle strutture sanitarie osserva: “Le vicende drammatiche di questi giorni hanno mostrato di quanta generosita’, professionalita’, dedizione sono capaci gli operatori sanitari. Il nostro pensiero grato e riconoscente va alle infermiere e agli infermieri in prima linea, e con loro a tutti i medici degli ospedali e dei servizi territoriali, agli assistenti, ai ricercatori, a quanti operano nei servizi ausiliari: li abbiamo visti lavorare fino allo stremo delle forze per salvare vite umane e molti di loro hanno pagato con la vita il servizio prestato ai malati”