Salgono a 636 le morti da coronavius in Cina, mentre il totale dei contagiati secondo le autorità del gigante asiatico hanno raggiunto 31,161 persone. Intanto il caso del primo italiano contagiato comunicato ieri dall’Istituto Superiore di Sanità – uno dei rimpatriati da Wuhan messo in quarantena nella città militare della Cecchignola, a Roma – rimette in primo piano le misure di profilatto conto l’epidemia. Il contagiato infatti “dormiva in una stanza singola ma con noi non ci sono stati molti contatti”, riferiscono altri di coloro presenti alla Cecchignola, secondo quanto riporta il Corriere della Sera. In pratica le persone coinvolte non sono isolate tra loro e adesso si teme che “la quarantena possa allungarsi per tutti”. E intanto ora in Italia si pensa di “evitare l’ingresso a scuola dei bambini che sono stati a Wuhan o comunque nella provincia di Hubei negli ultimi quindici giorni e valutare se sottoporli a controlli specifici se non a quarantena”. E’ questa “l’idea” su cui, secondo le ricostruzioni del Fatto Quotidiano, starebbero lavorando ministero della Salute, Protezione civile e Istituto Superiore di Sanità.
Ma date le polemiche che nei giorni scorsi si erano create su questo aspetto non sarebbe “una scelta politica – precisa il quotidiano – ma il prodotto dei confronti e delle riflessioni nati da tavoli tecnici. Per chi sta affrontando l’emergenza sul Coronavirus questa precisazione è molto importante perché altrimenti si rischia che il testo su cui si sta lavorando in queste ore possa sembrare una risposta alla richiesta avanzate dai governatori leghisti di Lombardia, Veneto, Friuli e Trento”. Ad ogni modo è una “possibilità da valutare, che è sul tavolo e che, per essere efficace, dovrebbe però essere operativa in tempi”. Nel frattempo sono salite a 61 le persone risultate positive sulla nave da crociera messa quarantena al largo di Yokohama, in Giappone. A bordo della Diamond Princess vi sono anche 35 cittadini italiani, tra passeggeri e equipaggio.