Il fondatore e leader di Italia Viva Matteo Renzi, nel corso di un’intervista concessa ad ‘Avvenire’, ha avanzato la richiesta di riaprire fabbriche, negozi, scuole, librerie e messe nonostante l’emergenza coronavius. Queste le parole dell’ex dem: “Questo virus ci farà ancora male per mesi e mesi. Il vaccino non c’è e, se andrà bene, torneremo ad abbracciarci tra un anno, se andrà male tra due. Non possiamo aspettare che tutto passi perché se restiamo chiusi la gente morirà di fame. La strada sarà una sola: convivere uno o due anni con il virus“.
Renzi ha poi detto: “Serve attenzione, serve gradualità, serve il rispetto della distanza. Ma bisogna riaprire”.
E poi: “Serve un piano per la riapertura. Le fabbriche devono riaprire prima di Pasqua. Poi il resto. I negozi, le scuole, le librerie, le messe”.
Sulla riapertura delle scuole, in particolare, il leader di Italia Viva, dopo aver criticato il ministro Azzolina “In Senato è stata poco chiara”), ha spiegato: “Faccio una proposta concreta: si torni a scuola il 4 maggio. Almeno i 700mila studenti delle medie e i 2 milioni 700mila delle superiori. Tutti di nuovo in classe, mantenendo le distanze e dopo aver fatto comunque tutti un esame sierologico: una puntura su un dito e con una goccia di sangue si vede se hai avuto il virus”.
Il messaggio di Matteo Renzi agli italiani alle prese con l’emergenza coronavirus: “Bisogna ripartire perché l’alternativa è chiudersi in casa e morire”.
In questo periodo di emergenza sanitaria legata al coronavirus il mondo della politica si confronta e spesso si scontra con quello della scienza. Per conferma chiedere a Matteo Renzi, attaccato da studiosi ed esperti che hanno smontato la proposta del leader di Italia Viva, che ha chiesto a gran voce la riapertura delle fabbriche e delle scuole.
Il leader di Italia Viva aveva proposto di riaprire le fabbriche prima di Pasqua e le scuole dopo il 4 maggio. Uno scenario ritenuto poco credibile da noti esponenti del mondo della scienza.
La prima risposta piccata alla proposta di Matteo Renzi arriva dall’epidemiologo Pierluigi Lopalco, intervenuto ai microfoni di Avvenire: “Pensare di riaprire le scuole il 4 maggio è una follia e fare proclami in questo momento è sbagliato“. “Dobbiamo essere cauti. Come facciamo a riaprire le scuole se non abbiamo dati né certezze? Non diamo false illusioni e speranze”.
Sulla stessa linea di Lopalco si schiera anche Fabrizio Pregliasco: “Pensare di riaprire le scuole è prematuro. E’ giusto pensare al futuro ma serve molta attenzione. Questo virus non ce lo toglieremo dai piedi velocemente, ma in questa fase è necessario agire per poter arginare la dimensione dei morti che c’è stata in Lombardia“.
La proposta di Renzi è stata bocciata anche da buona parte del mondo della politica, che ha archiviato la proposta del senatore come poco seria se non addirittura illusoria.