Adesso che la curva dei contagi da Coronavirus in Italia comincia a scendere, si pensare alla ripartenza, la tanto agognata fase 2. Oggi che riaprono alcune attività – come le librerie e i negozi di vestiti per bambini – si è riunita per oltre quattro ore, in videoconferenza, la task-force voluta dal governo e guidata dall’ex Ad di Vodafone, Vittorio Colao. Il premier non ha partecipato. Sotto la lente degli esperti ci sono stati vari aspetti, tra cui gli orari di lavoro flessibili, il ricorso massiccio allo smart-working e l’App per scoprire gli spostamenti. Ci sarà forse anche la possibile riapertura prima del 3 maggio di alcune attività produttive (il settore dell’auto, della moda, della meccanica per esempio).
La task force consegnerà il ‘piano per la ripartenza’ direttamente al premier Conte entro il week end. Sarà lui a decidere”, spiega un componente della squadra che sta elaborando il dossier.
Uno dei primi step su cui si sta muovendo la Task force è raccogliere tutti i dati attualmente disponibili, da quelli epidemiologici fino allo studio che sta conducendo l’Inail sui livelli di rischio delle varie attività lavorative. Secondo quanto si apprende gli esperti si sono dati un nuovo appuntamento per giovedì. Ai componenti della commissione è stato chiesto di lavorare nel massimo riserbo e nella riunione di questo pomeriggio, a quanto si apprende, a ciascuno è stato firmare un accordo di riservatezza.
Sempre oggi, un pool di 80 tecnici italiani coordinati dal Politecnico di Torino, si è riunito per mettere a punto il piano ‘Imprese aperte’, che verrà illustrato al governo. Tra le proposte: il supporto psicologico ai lavoratori, incentivi al trasporto privato ecocompatibile come bici e motorini elettrici. Inoltre per far riaprire le aziende si conta che serviranno 1 miliardo di mascherine al mese e 456 milioni di guanti, 2,1 milioni di termometri (i dati relativi al fabbisogno delle imprese piemontesi sono stati moltiplicati per 12). .
Il rapporto fornisce istruzioni su come gestire ingressi, turni e spazi: dalla distanza interpersonale da adottare in relazione alle superfici dei locali, all’organizzazione degli ingressi e degli spazi grazie anche all’adozione di dispositivi di monitoraggio non invasivo nel rispetto della privacy, alla suddivisione dei lavoratori in squadre. È consigliato l’uso di mezzi di trasporto singoli come biciclette e scooter elettrici, con aree di parcheggio dedicate e sistemi di trasporto aziendale a navette. Si suggerisce il supporto psicologico per il rientro al lavoro.
Prevedere ingressi e uscite ‘scaglionate’ consentirebbe infatti di alleggerire la pressione sui trasporti, che saranno comunque soggetti a regole.
La differenziazione per orari – ma anche regole più precise sulla sanificazione degli ambienti – dovrebbe diventare operativa per gli uffici pubblici alla ripartenza mentre per imprese ed industrie dovrà probabilmente esserci un aggiornamento del protocollo firmato dal governo con sindacati ed industrie. Su questo però, sempre secondo quanto si apprende, si starebbe già lavorando e sarebbe già stato chiesto ad alcune grandi imprese se sarebbero in grado di garantire una nuova organizzazione del lavoro e della produzione con la differenziazione degli orari.
Arianna Manzi