“Siamo travolti da un’onda”. Queste le parole del virologo Fabrizio Pregliasco ai microfoni Radio Capital, riportate dall’Adnkronos, in merito alla diffusione del coronavirus in Italia. “Cerchiamo di conoscere sempre di più il virus – ha aggiunto – ma non è facile fare comunicazione rassicurante. È a basso rischio specifico per il singolo, ma diventa un impegno spaventoso negli ospedali”.
E ancora: “Non ci sarà un picco unico. I dati però ci dicono che, raggiunto un blocco che supera un tempo di incubazione dei famosi 14 giorni, ci deve essere poi un’evidenza positiva di risultati”.
Secondo Pregliasco ci sono segnali di ottimismo: “Questo rallentamento della velocità del numero di nuovi casi è il segno dell’azione positiva di queste esigenze di distanziamento sociale e questo ci deve far rinforzare nella voglia di continuare perché i risultati, lo sapevamo, arriveranno nei prossimi giorni, nel prossimo weekend, nei primi giorni della prossima settimana, per darci un ulteriore conforto ma sapendo che non si deve mollare”.
Il virologo ha poi spiegato che il virus “è arrivato prima da noi, ma purtroppo stiamo vedendo che sta spazzando tutti gli Stati. La Germania e in particolare la Spagna stanno soffrendo ancora di più di noi rispetto alla velocità e al numero di soggetti che devono essere assistiti”
Infine, Pregliasco ha detto che siamo di fronte a “una patologia subdola che ci ha preso alla sprovvista e soprattutto non abbiamo avuta quella contezza sull’importanza degli asintomatici. Siamo stati travolti da un’onda ed è difficile dire quanto si poteva fare di più o quanto si poteva fare meno. Sicuramente ogni azione di chiusura quanto prima fosse stata attuata tanto meglio, ma in queste situazioni i decisori politici si trovano davvero sulla graticola“.