Sono 132.547 i casi positivi (+2,8%) e 16.523 i morti (+4%) per l’emergenza coronavirus, alle 17 del 6 aprile. Questo il quadro fornito dalla Protezione civile nella tradizionale conferenza stampa pomeridiana. I guariti salgono a quota 22.837, ossia il 4,7% in più rispetto a 24 ore fa. Al momento in Italia risultano 93.187 pazienti positivi, il 2,1% rispetto al pomeriggio di domenica. I casi in terapia intensiva sono in totale 3.898, dato in calo di 79 unità. «Per il terzo giorno consecutivo – sottolinea il capo della Protezione civile Angelo Borrelli – calano i casi in terapia intensiva».
Lombardia, 1.089 casi in più
In regione Lombardia si registrano 51.534 casi, ossia 1.089 in più rispetto a domenica, e 9.202 morti (+297 unità) per l’emergenza coronavirus. È il quadro che arriva dalla conferenza stampa pomeridiana a Palazzo Lombardia con l’assessore al Welfare Giulio Gallera. Appare confortante «anche la situazione di Milano», ha spiegato l’assessore, «ma non dobbiamo mollare neanche a Pasqua». Crescono di 26 unità le terapie intensive, attestandosi a 1.343 complessive. I dimessi sono 29.075, in crescita di 851 unità. Per quanto riguarda contagi e decessi, «non è un crollo – ha continuato Gallera – ma è il segno che si sta lavorando bene e bisogna continuare su questa falsariga».
I casi i positivi al Sars-Covid2 in Veneto sono 11.588, 181 in più della rilevazione di domenica sera. Lo rende noto il bollettino della regione che figura tra gli epicentri della crisi. Calano i malati in terapia intensiva che sono 322, 5 in meno. I decessi sono dieci, dato che porta a 609 il totale delle morti. I pazienti in area non critica sono 1.602 (17 in più). I casi attualmente positivi sono 9.943, quelli dei negativizzati virologici 983. I deceduti in ospedale e in aree extra ospedale sono complessivamente 662. Il numero dei soggetti in isolamento è pari a 19.595. I dimessi sono 1.191. «Siamo felici e preoccupati», commenta il presidente della regione Luca Zaia. «Felici perché i dati dicono che il lavoro dei veneti pesa sulla statistica. Preoccupati perché dovremo capire una volta che si aprirà cosa farà il virus».
Toscana, trend discendente
Sono 154 i nuovi casi positivi al coronavirus registrati in Toscana a ventiquattro ore dal precedente bollettino e 25 i nuovi decessi. Lo riporta la Regione osservando che è discendente il trend dei nuovi casi positivi (domenica erano stati 175) mentre sale invece il numero di decessi: 25, rispetto ai 18 del 5 aprile. Molto contenuto l’aumento di ricoveri (+5 rispetto a ieri) e anche di quelli in terapia intensiva (+3). A oggi sono, dunque, 6.001 i contagiati dall’inizio dell’emergenza, mentre 106 sono finora le guarigioni virali (i cosiddetti «negativizzati», negativi al test ripetuto per due volte a distanza di 24 ore), 244 le guarigioni cliniche (senza più sintomi ma non ancora negativizzati) e 350 i decessi totali: a oggi, con questi dati, guarigioni (virali e cliniche) e pazienti deceduti si equivalgono. Sui ricoverati sono 1.116 (non in terapia intensiva) e 279 in terapia intensiva. Sono 15.400 le persone in isolamento domiciliare in tutta la Toscana.
Lazio, casi in calo del 3,9%
Sono 151 i casi di positività nel Lazio e si conferma il rallentamento del trend al 3,9% compresa la città di Roma. A Rieti si registra un dato di 58 casi in prevalenza già noti, relativi ai cluster delle case di riposo, notificati in ritardo e che rappresenta un terzo dei casi totali nella regione. Proseguono i controlli nelle case di cura, circa un terzo di queste strutture e oltre il 60% delle Rsa sono state controllate delle Rsa. Inoltre è stata superata quota 50mila tamponi effettuati da inizio emergenza e sono in continua crescita i guariti che salgono di 27 unità nelle ultime 24 ore arrivando a 502 totali. Sono usciti dalla sorveglianza domiciliare in 12.684 e i decessi nelle ultime 24 ore sono stati dieci. È quanto si apprende da una nota dell’assessore alla sanità del Lazio Alessio D’Amato.