Coronavirus, una variante resistente agli anticorpi

Si chiama Bv-1 e potrebbe resistere agli anticorpi contro il coronavirus. Lo sostengono i ricercatori dell’Università del Texas A&M che hanno scoperto, come riportato dal Messaggero, una nuova variante del Sars-CoV-2. Gli scienziati hanno rilevato questa nuova mutazione  soltanto in uno studente che presentava sintomi lievi del Covid-19, ma hanno definito il patrimonio genetico “preoccupante”.

“Al momento non conosciamo appieno questa variante, ma ha una combinazione di mutazioni simili ad altre varianti preoccupanti notificabili a livello internazionale“, ha dichiarato Ben Neuman, capo virologo presso il Global Health Research Complex dell’Università americana.

“Questa variante combina marcatori genetici separatamente associati a rapida diffusione, malattia grave e alta resistenza agli anticorpi neutralizzanti” ha spiegato.

Dai dati raccolti sullo studente, risultato positivo al coronavirus con due test effettuati a marzo, i ricercatori dell’Università del Texas sostengono che “la variante può causare un’infezione più duratura rispetto a quella tipica del Covid-19 per gli adulti di età compresa tra 18 e 24 anni”.

“Non abbiamo rilevato altri casi di questa variante“, ha precisato Neuman che con il suo team di ricerca ha segnalato il caso ai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) americani, perché ritiene che altre varianti con gli stessi marcatori genetici di BV-1 riescono a sfuggire alle difese create dagli anticorpi neutralizzanti, come dimostrato da altri laboratori negli Usa.

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