Corruzione e rivelazione di atti di ufficio: con queste accuse il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Como ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare per cinque persone (quattro in carcere e una ai domiciliari). Si tratta dell’ex direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Como (che attualmente ricopre lo stesso incarico a Varese) e di un funzionario della stessa Agenzia a Como e attuale capoarea dell’ufficio legale dell’Agenzia a Pavia, quali “pubblici ufficiali corrotti”. In carcere anche i due titolari (padre e figlio) dello studio commercialista Pennestri’ di Como, quali “mediatori della corruzione”. Ai domiciliari il corruttore, ovvero il titolare del 33,33% del capitale sociale di Tintoria Butti Srl che, tramite i commercialisti, avrebbe promesso e in parte corrisposto una cifra non inferiore ai 2.000 euro al capo team dell’ufficio legale affinche’ accogliesse un ricorso presentato in un’udienza del 20 marzo scorso davanti alla commissione tributaria di Como.
Prima di trasferirsi a Varese, informa la Procura, il direttore dell’Agenzia di Como “si era impegnato (dietro compenso) a favorire la chiusura dell’accertamento, in termini favorevole per la SRL verificata attraverso una transazione di 25.000 euro”. Il suo successore a Como nel ruolo di direttore, evidenzia la Procura, “non aveva pero’ accettato tale transazione, nonostante le insistenze del capo team dell’ufficio legale”.