“Nonostante le incertezze iniziali, l’andamento dell’economia sembrerebbe avere segnato un’inversione di marcia verso un’espansione meno fragile e piu’ qualitativa”. Scorrendo il rapporto 2017 della Corte dei Coti sul coordinamento della finanza pubblica – presentato stamane al Senato – restano evidenti le molte criticita’ che attanagliano la nostra economia, ma trapela anche un po’ d’ottimismo guardano al futuro.
“Nel 2016 il Pil – spiega la magistratura contabile – e’ aumentato dello 0,9 per cento, a fronte di un negativo e non anticipato contributo delle scorte e di un andamento superiore alle attese degli investimenti (+2,9 per cento), sia in ‘Costruzioni’ che in ‘Macchinari e attrezzature’: nel primo caso, si e’ finalmente usciti da una fase di recessione protrattasi per otto anni; nel secondo, si ha evidenza di una ripresa del processo di accumulazione non prevista in queste dimensioni e la cui assenza era stata comunemente indicata come il principale fattore di debolezza italiana. Al contempo, il rallentamento delle componenti estere della domanda si e’ rivelato meno pronunciato di quanto temuto e cio’ con riguardo soprattutto alle esportazioni”.