Il comunicato stampa del MiC che il 26 gennaio ha reso noti i nomi dei sei direttori di musei/parchi con autonomia speciale (scientifica, finanziaria, organizzativa e contabile), alcuni dei quali di nuova istituzione, messi a bando con selezione pubblica internazionale non concorsuale il 4 agosto 2021, presenta il neo-dirigente del Parco Archeologico di Sepino (CB) come professore a contratto alla Scuola Superiore Meridionale dell’Università “Federico II” di Napoli e aggiunge che “ha diretto a lungo progetti di manutenzione programmata a Ostia e Pompei”. Se così fosse, il dott. Enrico Rinaldi, “archeologo specializzato in restauro dei monumenti”, dovrebbe essere un dipendente del Ministero della cultura oppure un professionista esterno con adeguati titoli e comprovate esperienze. E invece no. Posto che la ricerca di un curriculum vitae del Rinaldi non consente di rinvenire alcun documento, fatto già di per sé sorprendente, si è appurato che il Direttore Generale Musei, Massimo Osanna, l’ha portato con sé a Roma da Pompei e che trattasi di una risorsa messagli a disposizione, per supportare le sue attività, da ALES, la società in house del MiC: quella che sta fagocitando il dicastero, complice lo scoperto della pianta organica, ormai superiore al 50%. Il dott. Rinaldi, perciò, non può avere diretto cantieri; se mai può averli organizzati e coordinati, comunque in posizione subalterna al RUP e DL. Si tratta ora di capire se solo l’inclinazione all’agiografia che è propria dell’Ufficio Stampa del MiC abbia ‘gonfiato’ il c.v. del Rinaldi, uno dei “Ragazzi venuti da Pompei” ai quali, dal 2014 in qua, il prof. Osanna ha affidato tutto l’affidabile e anche di più, oppure l’anomalia stia anche nel c.v. che ha consentito al candidato di entrare nella decina dalla quale sono stati poi estratti i 3 nominativi con il migliore risultato, sottoposti alla scelta finale dello stesso Osanna. Ed è agli atti che il Rinaldi, dei tre, aveva ottenuto il punteggio più basso, oltre ad essere l’unico non dipendente MiC. Si aggiunga che la Commissione giudicatrice, tracciando il profilo del candidato, gli attribuisce una “rilevante esperienza accademica nazionale”, ma anche di quella, in rete, non si trova traccia. Per farla breve, più di qualcosa non torna. Dopo che la Direzione Generale Musei mi ha negato per due volte il c.v. del dott. Enrico Rinaldi, chiesto prima ‘genericamente’, insieme a quelli degli altri 5 neo-direttori, poi con esplicito riferimento al documento presentato per la selezione, e attendo ancora la risposta alla terza istanza, ho scritto alla Corte dei Conti, che dovrà ammettere o no a registrazione la nomina. Ho chiesto massima attenzione nella lettura degli atti e massima prudenza, date le molte/troppe lacune e le ragionevoli perplessità che suscita questa storia: il direttore del Parco Archeologico di Sepino (che è anche Direttore Regionale Musei del Molise), non avendo personale ministeriale, poiché si tratta di un nuovo istituto con autonomia speciale sarà all’apice di un gruppo di lavoro costituito da soli dipendenti ALES. La sua scelta, allora, che premia un ‘oscuro’ collaboratore di lunga data del direttore Osanna, potrebbe essere stata dettata da ragioni strategiche che poco hanno a che fare con i titoli e le esperienze auspicabili per il dirigente di quel Parco autonomo di rilevante interesse nazionale. Mi auguro che la magistratura contabile voglia fare suoi i dubbi sopra espressi e sollecitare al Ministero di Franceschini un nuovo e più attento vaglio dei dati oggettivi, senza escludere la prospettiva di un ripensamento dell’esito della selezione nell’ipotesi (certo remota) che fosse accertata una qualche valutazione frettolosa e/o imprecisa. Margherita Corrado (Senato, Gruppo Misto – Commissione Cultura)
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