La Gran Bretagna è libera di revocare in modo unilaterale la Brexit e quindi potrebbe unilateralmente decidere di non lasciare l’Unione europea. Per i giudici della Corte di Giustizia europea, “quando un Paese membro ha notificato al Consiglio europeo la sua intenzione di ritirarsi dall’Unione europea, come ha fatto il Regno Unito, quel Paese membro è libero di revocare in modo unilaterale quella notifica”. E quella possibilità, sottolineano, “esiste fintanto che l’accordo di ritiro concluso tra l’Ue ed i Paesi membri non è entrato in vigore o, nel caso in cui tale accordo non sia stato concluso, finché non sia scaduto il periodo dei due anni dalla data di notifica dell’intenzione di lasciare l’Ue o ogni sua estensione”.
Questa è una delle decisioni più rapide prese dalla Corte nei suoi 66 anni di storia e arriva alla vigilia del voto con il quale domani la Camera dei Comuni è chiamata ad approvare o respingere l’accordo per la Brexit negoziato tra Londra e Bruxelles. Secondo le intenzioni di voto già annunciate, la premier Theresa May non dispone dei voti necessari a far passare l’accordo.
Londra prende atto che la Corte Europea le riconosce il diritto unilaterale di revocare la Brexit, ma questa sentenza “non altera il referendum del 2016, né la chiara volontà del governo di assicurare che il Regno Unito lasci l’Ue il 29 marzo”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Michael Gove, commentando il verdetto. “Noi non vogliamo restare nell’Ue – ha puntualizzato Gove -, 17,4 milioni di persone hanno mandato un messaggio chiaro. E questo significa che lasceremo anche la giurisdizione della Corte di Giustizia Europea”.