Cosa dicono i sondaggi dopo la crisi: i partiti che perdono

A una settimana dallo scioglimento delle Camere ci sono partiti che hanno risentito, positivamente o negativamente, della caduta del Governo

Cosa dicono i sondaggi dopo la crisi: i partiti che perdono

È passata una settimana dal caos politico che ha portato il presidente del Consiglio Mario Draghi a dimettersi dal proprio incarico, con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha firmato il decreto di scioglimento delle Camere indicendo le elezioni. Da giorni vanno avanti le consultazioni tra i big della politica per non farsi trovare impreparati in vista del 25 settembre, giorno scelto per il ritorno alle urne per votare il nuovo Parlamento, con chiari nomi che ora dopo ora emergono in vista della lotta per il posto da premier vacante.

Trovare l’accordo sul nome da proporre a Palazzo Chigi è infatti di cruciale importanza per poter avere la più larga maggioranza possibile e iniziare i lavori, fissati per il 13 ottobre, senza spiacevoli sorprese.

A una settimana dalla caduta del Governo è quindi utile andare a vedere anche come sono cambiate le preferenze di voto degli italiani con i consueti sondaggi politici. A raccogliere i dati sulle intenzioni di voto è come sempre la Supermedia YouTrend/Agi, che raccoglie le rilevazioni fatte da Demopolis, EMG, Euromedia, Piepoli, Quorum, SWG e Tecnè per dare un quadro generale sui punti percentuali persi o guadagnati dai singoli partiti.

Chi continua a sorridere, nonostante la crisi politica in atto, sono Fratelli d’Italia e il Partito Democratico, che si confermano i primi due partiti in Italia in questo momento. A essere avanti nei sondaggi è il partito di Giorgia Meloni, che dal 14 al 27 luglio ha guadagnato lo 0,9% portandosi al 23,3% delle preferenze. A seguire, con soli 0,4 punti percentuali in meno sono i Dem di Enrico Letta, che nell’ultima settimana hanno guadagnato il +1,1% rafforzando il loro secondo posto col 22,8% delle preferenze. A guadagnare, tra i partiti più “piccoli”, ci sono anche Italia Viva (al 2,7% con un +0,1 in settimana) e Italexit (2,8 con +0,2).

A uscirne malconci, invece, sono i partiti considerati “colpevoli” di questa crisi. Parliamo di Lega e Forza Italia per la destra, mentre per la sinistra perde tanto terreno il Movimento 5 Stelle. Il Carroccio, guidato da Matteo Salvini, nell’ultima settimana registra un -0,9% che lo porta a essere il terzo partito in Italia col 13,7% delle preferenze. Perde invece un punto percentuale Fratelli d’Italia, che col 7,8% si trova alle spalle del Movimento 5 Stelle. I grillini, che hanno aperto la crisi con il netto no al voto sul dl aiuti da parte di Conte, sono in una fase di cambiamento profondo, con numerosi esponenti di spicco che hanno lasciato il partito dell’ex premier.

A causa delle mosse delle ultime settimane i 5S registrano il peggior decremento settimanale nei sondaggi, con una perdita di 1,1 punti percentuali che fanno piazzare il partito al quarto posto delle preferenze degli elettori col 10,1%.

Nella Supermedia YouTrend/Agi trova spazio anche una chiave di lettura importante sulle coalizioni che potrebbero venirsi a creare in fase di voto. A essere nettamente avanti è il centrodestra, che perde l’1% in settimana, ma che con il peso di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia raggiunge oltre il 46% delle preferenze.

Resta invece dietro il centrosinistra, la cui coalizione deve però essere divisa in base ai diversi scenari che potrebbero presentarsi nelle prossime settimane. Se vengono considerati Pd con Azione+Europa e Italia Viva la coalizione sarebbe al 30,3%, senza Italia Viva ma con Azione+Europa, Art. 1 e Verdi+sinistra si passerebbe al 33,5%.

Ben diversa è la situazione, poco probabile, del campo largo, con tutta la sinistra insieme anche col M5S che però non raggiungerebbe lo stesso i dati del centrodestra. La coalizione, infatti, si fermerebbe al 43,6%, lasciando quindi al momento strada tranquilla al centrodestra per la vittoria alle elezioni.

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