La carta di credito non passa o nel portafogli non ci sono più contanti: a tutti può capitare di non pagare il pedaggio una volta giunti al casello. Cosa succede in questi casi?
Gli scenari sono diversi: si va da una semplice multa sino al sequestro del veicolo, tutto dipende dal comportamento dell’automobilista. Ma andiamo con ordine. Se, una volta arrivati al casello, non si hanno a disposizione i soldi necessari per saldare il pedaggio, si riceve il rapporto di mancato pagamento. Si tratta in sostanza di uno scontrino in cui sono indicati i dati del veicolo (la classe e la targa) e quelli di transito (il numero del casello, la data e l’ora). Il conducente viene quindi invitato a saldare la somma dovutaentro 15 giorni dal transito senza nessuna maggiorazione
Se, trascorso questo periodo di tempo, il pedaggio non viene pagato, l’automobilista riceve un ulteriore sollecito di pagamento, che comunica l’avvio di un procedimento amministrativo per la sanzione pecuniaria.
Trascorsi altri 50 giorni dal transito, se il pagamento non avviene ancora, la questione passa nelle mani della polizia stradale che redige un verbale, notificandolo al conducente entro 90 giorni dall’infrazione. La persona al volante (o il proprietario del mezzo) sarà dunque costretto a pagare una multa di 85 euro a cui si somma il costo del pedaggio e la decurtazione di due punti dalla patente.
La situazione cambia quando si palesa il rifiuto di pagamento al casello. In questo caso il procedimento è lo stesso (scontrino di mancato pagamento da saldare entro 15 giorni, sollecito e multa dopo 90 giorni), ma si passa dalla sanzione amministrativa a quella pensale se l’automobilista abbia commesso più volte la stessa infrazione. Il reato contestato, in concorso con la multa, è quello di insolvenza fraudolenta, che configura, oltre alla denuncia, la possibilità di sequestro del veicolo, nel caso ci sia un’ottemperanza del pagamento.