Cos’è la Consip e come funziona

Da settimane il nome Consip è finito nell’occhio del ciclone, e sui tavoli della Procura di Roma, dopo l’inchiesta sull’appalto FM4 del valore di 2,7 miliardi, che risale al 2014 e che ha portato all’arresto per corruzione dell’imprenditore campano Alfredo Romeo, finito in manette due giorni fa.

Ma cos’è e come funziona la Consip?

 Consip (acronimo di Concessionaria Servizi Informativi Pubblici) è la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana e il suo azionista unico è il ministero dell’Economia e delle Finanza (Mef), del quale è una società in-house. Per legge è previsto che operi nell’esclusivo interesse dello Stato. Consip nasce nel 1997 per gestire i servizi informatici dell’allora ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica. Con il Decreto legislativo 19 novembre 1997 n. 414 sono state affidate alla Consip le attività informatiche dell’amministrazione statale in materia finanziaria e contabile. Successivamente, è stato affidato alla società l’incarico di gestire e sviluppare i servizi informatici dello stesso ministero.

Nel 2000 viene affidata a Consip anche l’attuazione del Programma per la razionalizzazione degli acquisti nella pubblica amministrazione, e nello stesso anno inizia a bandire gare per il sistema informativo della Ragioneria generale dello Stato, per il sistema di gestione del personale e per il nuovo sito del Ministero del Tesoro. Oggi è la centrale degli acquisti nazionali della P.A. e nel 2015 ha presidiato una spesa della P.A. di 40,1 miliardi di euro, assicurando un risparmio di 3,3 miliardi.

Per la centrale degli acquisti passa una somma ingente di denaro. Il preconsuntivo dell’attività del programma acquisti del 2016 parla di 48 miliardi di euro, ma quelli effettivamente eseguiti da Consip sono meno, circa 8 miliardi.

Per portare avanti la razionalizzazione delle spese Consip si serve di quattro strumenti, la convezione, l’accordo quadro, il mercato elettronica della P.A. e il Sistema Dinamico di Acquisizione.

1 – Convenzione. Attraverso la convezione sigla un contratto quadro con il quale le aziende si aggiudicano la fornitura di beni e servizi alle Pa per un determinato importo complessivo, che era stato messo a gara.

2 – Accordo quadro. Nell’accordo quadro si mettono insieme più amministrazioni da un lato e più aziende dall’altro per definire le clausole degli appalti che verranno aggiudicati in una finestra di tempo, prezzi e quantità da fornire inclusi.

3 – Mercato elettronica della P.A. E’ una specie di eBay destinato alle amministrazioni, che permette loro di mettersi direttamente in contatto con una serie di fornitori per effettuare acquisti più ‘snelli’.

4 – Sistema Dinamico di Acquisizione. Il Sistema Dinamico di Acquisizione estende la piattaforma a ordini più importanti dal punto di vista economico.

L’obiettivo di risparmio attraverso la regia di Consip è triplice e interviene sui costi di gestione delle gare, sui tempi di approvvigionamento e sulle economie di scala che permettono di spuntare prezzi migliori.

Uno dei settori che si serve maggiormente di Consip è la sanità pubblica. Per fare un esempio, a fine gennaio, la centrale acquisti ha concluso la gara per la fornitura di aghi e siringhe alle pubbliche amministrazioni, per un valore economico di 36 milioni di euro in due anni. Da gennaio, la siringa comune per iniezioni (siringa con ago con meccanismo di sicurezza) costa quindi in tutta Italia, da 0,049 a 0,063 euro (a seconda delle dimensioni), con un ribasso del 70% rispetto al prezzo base d’asta.

 L’inchiesta giudiziaria che coinvolge la Consip è iniziata con una gara d’appalto, la Facility Management (FM4), che si occupa della fornitura di servizi (come la pulizia e la manutenzione) per gli uffici della pubblica amministrazione e che è stata bandita dalla centrale acquisti nel 2014. Il suo valore complessivo ammonta a circa 2,7 miliardi di euro e il bando è stato suddiviso in lotti. La Facility Management è finita al centro del ‘Caso Consip’ in seguito all’inchiesta nata a Napoli, e condotta dai pm della Dda Henry John Woodcock e Celeste Carrano su presunte irregolarità nell’assegnazione di alcuni appalti come quello per il servizio di pulizia all’ospedale Cardarelli.

Da quest’inchiesta è nato poi il filone che si concentra sulla centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana, andata alla Procura di Roma per competenza territoriale. Tra i protagonisti principali del caso Consip, l’imprenditore campano Alfredo Romeo nei confronti del quale è stata contestata l’accusa di corruzione per il fatto che l’imprenditore, per acquisire i servigi dell’ex dirigente Consip Marco Gasparri, gli avrebbe consegnato in più occasioni somme di denaro per complessivi 100mila euro, ora sequestrati al manager.

Nel mirino dell’imprenditore, secondo la procura, c’era l’idea di avere a disposizione da parte di Marco Gasparri informazioni utili per la sua attività e particolarmente all’assegnazione dei lotti compresi nell’appalto FM4.

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