Bill Gates torna a parlare della pandemia di Covid, lanciando un avvertimento che secondo molti potrebbe non essere del tutto
Non dobbiamo dimenticarci della pandemia di Covid. È questo il messaggio lanciato dal magnate Bill Gates e da Albert Bourla, amministratore delegato di Pfizer, durante il World Economic Forum. Dopo due anni di emergenza sanitaria bisogna mantenere l’attenzione sul coronavirus. La preoccupazione dei due non è tanto quella di sviluppare nuovi vaccini, quanto l’indifferenza generale a causa di altre notizie che hanno conquistato le prime pagine, a iniziare dalla guerra in Ucraina e dalla difficile situazione economica che molti Paesi stanno affrontando in questo momento storico.
Ed effettivamente gli argomenti trattati a Davos, cittadina della Svizzera dove si è tenuto, come ogni anno, il forum, sono stati il rischio recessione e il conflitto nell’Europa dell’Est. Addirittura il ceo di Pfizer ha dichiarato, in apertura del suo intervento, che “a nessuno interessa più il Covid” e che le conferenze sul tema sono state rimandate a causa della poca adesione.
Bill Gates ha sottolineato che, con una minore attenzione al problema da parte dei cittadini e delle autorità sanitarie, il rischio è che vengano destinate meno risorse alla lotta al virus. E i progetti internazionali sono già “incredibilmente a corto di denaro” nonostante i fondi dei vari governi.
“La tragedia della guerra va ben oltre il campo di battaglia“, ha sottolineato il magnate. E la situazione ucraina sta avendo forti ripercussioni sulle risorse destinate alla salute, al cibo e alla disponibilità di materie prime.
I progetti di Bill Gates e Pfizer per i Paesi del Terzo Mondo e in via di sviluppo
Bill Gates e l’ad di Pfizer hanno parlato a lungo del loro piano per permettere a tutta la popolazione mondiale di usufruire dei vaccini anti Covid. Ma non solo. L’azienda farmaceutica fornirà tutti i suoi farmaci brevettati a 1,2 miliardi di persone in 45 Paesi del Terzo Mondo e dove si registrano i redditi più bassi.
Il piano è quello di migliorare l’accesso ai servizi medici essenziali dove ce n’è più bisogno, eradicando a monte anche rischi sanitari che, come abbiamo visto in questi anni, possono poi raggiungere velocemente tutto il pianeta.
Le economie in via di sviluppo, e in particolare gli stati africani, non sono di particolare interesse per i piani di Pfizer, anche se i fatturati in queste aree hanno visto un incremento durante il 2021, raggiungendo i 20,7 miliardi di dollari, a fronte dei soli 8,4 miliardi di dollari del 2020. Nel 2021 la compagnia ha fatturato 81 miliardi di dollari in totale.
Il Rwanda, il Malawi, il Ghana, il Senegal e l’Uganda hanno già firmato accordi per lavorare con Pfizer, e l’unione delle forze tra Big Pharma e i governi locali potrebbe migliorare notevolmente le condizioni sanitarie dei Paesi che non si trovano in Occidente.
Insomma, tante buone intenzioni. Ma la filantropia di Bill Gates, e i suoi tanti investimenti contro le malattie e contro la povertà, hanno fatto nascere dubbi anche nelle menti che, per formazione professionale, dovrebbero essere quelle più razionali. Come Maria Rita Gismondo, direttrice del reparto di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano.
La dottoressa, in un editoriale pubblicato da Il Fatto Quotidiano, si è chiesta perché un imprenditore del campo dell’informatica venga ormai considerato come un esperto di malattie infettive. Proprio Bill Gates, nel 2015, aveva infatti lanciato l’allarme pandemia, e dopo la diffusione del Sars-Cov-2 ha ripetutamente dichiarato che ci attendono altre pandemie, causate da altre tipologie di patogeni.
“Veggente? Acuto osservatore? Chi è Bill Gates? È lecito chiedersi perché continui a essere interpellato e a fare dichiarazioni degne del portavoce di un’istituzione sanitaria internazionale”, ha scritto Maria Rita Gismondo nell’articolo. Ipotizzando che l’imprenditore abbia notizie di prima mano proprio dagli enti sanitari a cui dona ingenti somme di denaro, con un do ut es per cui lui e i più ricchi del mondo avrebbero accesso a informazioni riservate in cambio di soldi.
Insomma, l’esperta non ha certo incolpato Bill Gates di aver diffuso il virus o aver fatturato con i vaccini, come fanno molte schiere di complottisti. Tuttavia si è interrogata sul ruolo dell’imprenditore, e di chi ha i suoi mezzi, nell’influenzare gli equilibri mondiali. “Inquietante” il fatto che “possa esercitare, senza competenze, un potere così importante in ambito strategico e sanitario. Sarà senz’altro il più disinteressato dei filantropi, ma il sistema non va“.
Vi abbiamo parlato qui dell’avvertimento di Bill Gates sulla nuova pandemia imminente. Il fondatore di Microsoft è finito nella bufera anche a causa delle zanzare OGM, come spiegato qua, e della proposta di farci mangiare solo carne sintetica, come anticipato qui.