Non sbarcheranno più a Desroches domani, ma a Mahè, alle Seychelles, giovedì primo marzo, i passeggeri della Costa Concordia.A darne notizia, la Costa Crociere spiegando che ha spiegato che, “a fronte delle approfondite e accurate verifiche effettuate con il supporto di esperti marittimi locali, per garantire la massima sicurezza degli ospiti a bordo, non sarà possibile effettuare lo sbarco degli ospiti sull’isola di Desroches, ed è stato pertanto deciso che la nave verrà trainata fino a Mahe, Seychelles”.
“Lo sbarco sull’isola di Desroches – ha aggiunto l’azienda in una nota – non garantisce le necessarie e adeguate condizioni di sicurezza per l’attracco della nave e lo sbarco degli ospiti. Inoltre i supporti logistici e alberghieri sull’isola non sono sufficienti: questo renderebbe necessario, dopo lo sbarco dalla nave attraverso lance, un immediato trasferimento su traghetti da Desroches a Mahe.
Un motopesca sta trainando la nave, rimasta in avaria al largo dell’arcipelago dopo un incendio divampato ieri, e poi spento, nei locali generatori. Intanto un elicottero porta cibo ai passeggeri e strumenti di comunicazione come telefoni satellitari e radio VHS. Le condizioni meteo sono buone.
Agli ospiti della nave è stato detto di preparare i bagagli in giornata per essere pronti quando sarà il momento di sbarcare. Questa mattina, ha fatto sapere la Costa Crociere, è stata servita loro una colazione fredda.
A bordo della nave ci sono anche nove membri anche la Marina. “Non ci sono rischi di atti di pirateria, ma non si può essere sicuri al 100%”, ha detto Giorgio Moretti, che guida le operazioni marittime della compagnia. Intanto ieri, dopo aver contattato tutti i numeri di emergenza dei 627 passeggeri a bordo, tra cui italiani, la Costa ha avvisato i parenti e le famiglie di 402 di loro. I passeggeri stanno tutti bene. La nave, che è rimasta in avaria 200 miglia a Sud Ovest delle Seychelles e a circa 20 miglia da Alphonse Island, è lunga 187 metri per 28.500 tonnellate di stazza.
Remo Di Fiore, sindacalista dei marittimi, ex segretario nazionale della Fit-Cisl è intervenuto con una intervista a Repubblica sul caso della Costa Allegra. “Il vero male – ha detto – quello che può distruggere tutto, è il gigantismo navale. E non parlo solo di navi da crociera, ma anche di traghetti, sempre più grandi, dove caricare più gente possibile. E dove magari lei si imbarca e va direttamente a dormire in cabina, senza che nessuno le dica niente sulle norme di sicurezza”. “Il gigantismo navale – ha proseguito – spinge a costruire navi sempre più grandi con biglietti a costi sempre più competitivi. Questa è una macchina infernale, che va fermata”. Si rischia, secondo Di Fiore, “che a lungo andare si esasperi un mercato che, seppur controllatissimo, può evidenziare delle problematicità. Le grandi navi esasperano il business, rincorrono le economie di scala”.