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Il ministro dell’ Ambiente Corrado Clini ha espresso tutta la sua preoccupazione per un possibile collasso della Costa Concordia. Alla Commissione Lavori pubblici del Senato, ha espresso quanto ingente sia il danno ambientale per la perdita in mare di alcuni liquidi e residui solidi. E sul versante dei lavori anche mercoledì le onde oltre un metro di altezza hanno impedito il recupero del carburante, ma c’è speranza per giovedì visto che secondo le previsioni il tempo migliorerà e i tecnici potranno intervenire per qualche ora sui serbatoi della nave. E’ probabile che giovedì torni ad uscire dal molo il pontone Meloria, messo a disposizione della società italiana Neri all’olandese Smit and Salvage. L’imbarcazione permette di stazionare a ridosso dello scafo della Concordia e il trasporto degli strumenti necessari, ai sub della Smit, per terminare l’installazione delle valvole. Ne mancano tre, nel punto più difficile, a ridosso del fondale di granito, per poter poi avviare l’aspirazione del carburante dai primi sei serbatoi. Quelli principali, che contengono due terzi delle 2400 tonnellate complessive.
“Non ho informazioni per dire che sono stati sbagliati i programmi” sul pompaggio del carburante dai serbatoi, ha spiegato Clini: “Abbiamo anche noi molte preoccupazioni sui rinvii, c’è un alone di incertezza che vorremmo superare quanto prima e abbiamo chiesto indicazioni più precise su procedure alternative efficaci anche in condizioni climatiche avverse, anche perchè non abbiamo ancora la garanzia che lo scafo non possa essere ancora compromesso”, ha affermato.
“Abbiamo chiesto attraverso Gabrielli che il piano di rimozione di rifiuti venga gestito in modo da rimuovere tempestivamente tutte le possibili fonti di contaminazione ambientale diverse dal carburante”, ha concluso il ministro.
