Dodici sommozzatori, trenta uomini a terra, altrettanti su un pontone. Circa due kilometri di panne assorbenti, capaci di isolare eventuali fuoriuscite di gasolio in mare, bracci aspiranti, skimmer per ripulire il fondo. E una task force di intervento pronta 24 ore su 24 in porto. Saranno queste le forze e i mezzi da domani in campo per garantire lo svuotamento dei serbatoi della Costa Concordia. I lavori di svuotamento saranno gestiti dalla Smit Salvage, la società olandese chiamata da Costa crociere per bonificare i bunker della Concordia. La flotta che domani mattina inizierà un lavoro pericoloso e importantissimo per la salvaguardia dell’ecosistema marino dell’Isola del Giglio sarà di due pontoni, uno dei quali con una gru alta 20 metri, due rimorchiatori, una barcaccina coadiuvata da una nave appoggio, una nave-tank. Su questi mezzi vigilerà il pool di pronto intervento che aspetterà al largo. Sul posto sono già stati posizionati tre cerchi concentrici di panne assorbenti, per difendere il mare. Le più esterne sono panne oceaniche che ‘affondano’ di circa 60 centimetri. L’operazione di pompaggio del carburante procederà in questo modo: i tecnici partiranno dalle casse di prua. Una per volta, saranno collegate a una serpentina capace di scaldare il carburante. In questa fase agiranno anche i sommozzatori che praticheranno due fori nella cassa: da una parte verrà immessa acqua, dall’altra verrà aspirato il carburante. Questo procedimento consentirà di mantenere stabile la nave e sarà effettuato cassa per cassa. Ci vorranno 28 giorni lavorativi poi la nave tank, con il suo carico di carburante, lascerà per sempre l’Isola del Giglio.
La sirena che domani mattina darà il via alle operazione di svuotamento della Costa Crociera suonerà alle 7. Gli uomini della società Smit, stasera, si chiudono in riunione operativa con la Costa Crociere che sull’isola del Giglio ha installato una propria unità di crisi. La Smit Salvage e la Neri di Livorno sono pronti da giorni a intervenire. Sarà un’operazione difficile, costosa, fondamentale per evitare che questo dramma si trasformi in un disastro ambientale. Un’operazione così difficile che Bart Huizing, della Smit, fa una certa fatica a descrivere. Il problema è il tempo: ma la Smit ha assicurato che in 28 giorni lavorativi potranno liberare la nave dal carburante. Attorno al luogo dove opereranno i tecnici di Smit e di Neri, ci sarà un pool interforze dedicato tutto a intervenire se dovessero succedere imprevisti. Le navi gialle della Castalia, inviate dal ministero dell’Ambiente, ma anche la nave Orione della Marina Militare con apparecchiature sofisticatissime a bordo. Ci saranno i rimorchiatori della società Neri di Livorno, i mezzi dei vigili del fuoco e quelli della Capitaneria.