‘Costellazioni’ di Nick Payne con Jacopo Venturieri e Aurora Peres, dal 17 al 19 marzo prossimi al Teatro Brancaccino di Roma. Regia di Silvio Peroni, disegno lucidi Valerio Tiberi. Produzione Khora teatro e foto di scena di Noemi Commendatore. C’è una teoria della fisica quantistica che sostiene che esista un numero infinito di universi e tutto quello che può accadere, accade da qualche altra parte e per ogni scelta che si prende, ci sono mille altri mondi in cui si è scelto in un modo differente. Nick Payne prende questa teoria e la applica ad un rapporto di coppia. Orlando è un tipo alla mano, che si guadagna da vivere facendo l’apicoltore. Marianna è una donna intelligente e spiritosa che lavora all’Università nel campo della cosmologia quantistica. Costellazioni parla della relazione uomo-donna, ispirandosi alle idee della teoria del caos. Il testo esplora le infinite possibilità degli universi paralleli. Si tratta di una danza giocata in frammenti di tempo. In questa danza la più sottile delle sfumature può drasticamente cambiare una scena, una vita, il futuro. Nel testo si ripercorrono più versioni dei vari momenti cruciali della relazione di Orlando e Marianna che vanno dalla conoscenza, alla seduzione, al matrimonio, al tradimento, alla malattia, alla morte. Payne mostra ripetutamente, le possibilità e i diversi modi in cui i loro incontri sarebbero potuti andare a causa di fattori che vanno dalle relazioni precedenti alle parole e al tono di voce impiegati. Marianna e Orlando si incontrano, sono fidanzati, non sono fidanzati, fanno sesso, non fanno sesso, si perdono, si ritrovano, si separano e si incontrano di nuovo. Il testo si estende in un’indagine sul libero arbitrio e sul ruolo che il caso gioca nelle nostre vite. Se tutto questo potrebbe far sembrare Costellazioni un testo scientifico, non è niente del genere. Assolutamente divertente, ma disperatamente triste: è proprio il suo dinamismo intellettuale ed emotivo a rendere il testo unico e travolgente.