Sembra prendere piede l’ipotesi di un tunnel sottomarino per unire lo Stretto di Messina, quindi la Sicilia all’Italia peninsulare. Il progetto è venuto alla ribalta in seguito alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha espresso la volontà di dare vita e spazio ed un’opera di alta ingegneria.
Ma quanto costerà (o costerebbe) il tunnel dello Stretto di Messina?
A parlare di cifre è il viceministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, quindi dobbiamo considerare le stime realistiche o comunque abbastanza vicine alla realtà. Il costo del tunnel dello Stretto di Messina si aggira intorno ai cinque miliardi di euro. Per la realizzazione servirebbe una legge dedicata, ma i vantaggi sono considerevoli.
La spesa potrebbe essere sostenuta o almeno ammortizzata con i soldi del Recovery Fund, ma questo significherebbe arrivare in tempi brevi se non brevissimi a un accordo all’interno della maggioranza di governo. In questo modo si potrebbe presentare il progetto nel piano di investimenti da sottoporre alla Commissione europea. L’ipotesi è quella di inserire il progetto in un piano più ampio legato alla modernizzazione dei trasporti al Sud.
Il tunnel è sicuro? Si tratta di un progetto realizzabile e sicuro? Sul tema sembra non avere dubbi Cancelleri, che ai microfoni de la Stampa fa il punto sul piano. “Un tunnel subalveo è stato costruito nel canale di Suez, ben più ampio dei chilometri che dividono Sicilia e Calabria. La galleria della Manica è a 240 metri sotto il livello del mare. Oggi, grazie a tecniche costruttive più innovative, possiamo arrivare a profondità minori. E secondo i primi studi arriveremmo a 170 metri. Verrebbe garantita la sicurezza sismica e l’infrastruttura non sarebbe esposta, per il suo utilizzo, all’umore dei venti, come avverrebbe con il ponte”.
“Le motivazioni per cui l’ipotesi di un tunnel fu a suo tempo, 20 anni fa, accantonata rispetto al ponte, ovvero la zona altamente sismica e il problema delle correnti marine molto forti, restano tutt’oggi”, spiega il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Armando Zambrano, interpellato sull’ipotesi di un tunnel nello Stretto di Messina.
“Inoltre le difficoltà di questo tunnel sono enormemente diverse da altre situazioni come la Manica”: l’opera sarebbe infatti “molto più complessa” perché bisogna “scendere a profondità maggiori”, spiega Zambrano, puntualizzando che se il tunnel fosse interrato ci sarebbe anche il problema della zona sismica; mentre se fosse sospeso, avrebbe bisogno di tiranti molto resistenti per le forti correnti dello Stretto. “Questi problemi rimangono. Non sono irrisolvibili, ma bisogna verificare se il rapporto costi/sicurezza è praticabile oggi”, spiega Zambrano. Seppur “meno impattante dal punto di vista ambientale”, sembra un’ipotesi “poco percorribile”, osserva il presidente del Consiglio degli ingegneri, ricordando che invece il ponte è “realizzabile anche nell’immediato e avrebbe un’iconicità molto forte anche nel rilanciare l’ingegneria italiana”.