Stop alla candidabilità di sindaci e presidenti di provincia che abbiano contribuito al dissesto finanziario. Lo prevede la Bozza del ddl sui costi della politica, in esame alla Camera, secondo cui i politici in questione per dieci anni non possono concorrere a numerose cariche tra cui quelle nelle Giunte e nei consigli e nel Parlamento. Inoltre per gli autori del dissesto finanziario nelle diverse regioni, potrebbero esserci anche pesanti sanzioni.
“Gli amministratori che la Corte dei conti ha riconosciuto, anche in primo grado, responsabili di aver contribuito con condotte, dolose o gravemente colpose, sia omissive che commissive, al verificarsi del dissesto finanziario – si legge nella bozza del ddl riportata dall’ANSA- non possono ricoprire, per un periodo di dieci anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni ed organismi pubblici e privati. I sindaci e i presidenti di provincia ritenuti responsabili ai sensi del periodo precedente, inoltre, non sono candidabili, per un periodo di dieci anni, alle cariche di sindaco, di presidente di provincia, di presidente di Giunta regionale, nonché di membro dei consigli comunali, dei consigli provinciali, delle assemblee e dei consigli regionali, del Parlamento e del Parlamento europeo. Non possono altresì – prosegue il decreto legge – ricoprire per un periodo di tempo di dieci anni la carica di assessore comunale, provinciale o regionale né alcuna carica in enti vigilati o partecipati da enti pubblici. Ai medesimi soggetti, ove riconosciuti responsabili, le sezioni giurisdizionali regionali della Corte dei conti irrogano una sanzione pecuniaria pari ad un minimo di cinque e fino ad un massimo di venti volte la retribuzione dovuta al momento di commissione della violazione”.
Tale provvedimento prevede inoltre “il controllo preventivo di legittimità sulle spese delle Regioni, compreso “il piano sanitario regionale ed il piano di riparto delle risorse destinate al finanziamento del Servizio sanitario regionalee potrà avvalersi della Gdf”. Lo prevede la bozza del dl su costi della Politica all’esame del Cdm.