Con l’Italia intera preoccupata per il folle rincaro dei prezzi del carburante che da qualche giorno pare davvero inarrestabile, occorre fare alcune precisazioni per quanto concerne il doppio sciopero di benzinai ed autotrasportatori in programma da lunedì 14 marzo, soprattutto per coloro che vogliono capire quanto dura l’iniziativa.
Il presupposto da tenere in considerazione è che quelle citate sopra sono questioni indipendenti e separate tra loro, quindi nessun allarme per le forniture dei combustibili nonostante l’aumento spaventoso del costo, soprattutto per quanto riguarda il gasolio, giunto ai suoi massimi storici nel nostro Paese. L’iniziativa degli inservienti dei distributori esiste davvero, ma ciò non toglie che si debbano evitare inutili allarmismi in materia.
Sciopero dei benzinai, cosa c’è di vero: i reali motivi dell’iniziativa
Andando con ordine, effettivamente dal 14 marzo prossimo toccheremo con mano lo sciopero organizzato dalle sigle di categoria dei benzinai e degli impiegati nell’autotrasporto. Quanto durerà la presa di posizione e cosa comporterà per tutti noi cittadini? Partiamo dal primo punto, ossia dal perché vedremo alcuni gestori dei distributori incrociare le braccia e limitare i propri servizi alla clientela.
Tutto nasce dal fatto che, nonostante l’aumento dei prezzi che sta mettendo in ginocchio diversi settori dell’economia e del commercio, il margine di guadagno per gli inservienti delle pompe resterà pressoché intatto. Questo, però, al netto di una domanda che finirà per abbassarsi visto il pesante ricaro del costo del carburante per i consumatori di tutta la Penisola.
Non sappiamo ancora quanto durerà lo sciopero dei benzinai, ma è opportuno evidenziare che, almeno per ora, l’annunciata sospensione del servizio di rifornimento riguarderà solo la modalità di self service sarà limitata alle sole ore serali e alle fasce di lavoro notturne. Per quanto riguarda invece i fine settimana (come anche i giorni festivi e prefestivi) dovremo attendere per scoprire chi aderirà alla protesta, oltre ai relativi dettagli sugli orari dello stop.
La protesta degli autotrasportatori: quali servizi risentiranno davvero della protesta
Per quanto concerne invece lo sciopero degli autotrasportatori, al momento l’unico dato certo che è stato confermato nel corso delle ultime ore è che si fermeranno ben 450 lavoratori in Sardegna, una protesta a cui aderiscono soggetti anche diversi tra loro.
Ci sono i lavoratori dipendenti con contratto fisso, i precari a tempo determinato e anche diversi autisti indipendenti che svolgono la professione tramite un’attività autonoma. Addirittura diverse testate locali sarde hanno ipotizzato che quest’ultimi possano essere la maggioranza, segnale di come il malessere sia diffuso tra tutti gli operatori della categoria (e non solo tra i dipendenti di una singola azienda).
Nel frattempo è intervenuto anche l’ente Trasportounito (l’Associazione Nazionale Autotrasportatori Professionali), che ha confermato un’astensione a tempo indeterminato dal 14 marzo prossimo, ma ha anche sottolineato come non si tratti di un vero e proprio sciopero.
La nota diffusa nelle ultime ore da parte degli organi ufficiali dell’associazione parla infatti di un’iniziativa “finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore”. Le certezze sono poche, la speranza è che il governo di Mario Draghi intervenga quanto prima per sanare questa frattura che si aggiunge ai tanti problemi del nostro Paese.
Ma attenzione, perché è intervenuta anche la Commissione di garanzia per lo sciopero, che ha bocciato lo stop del settore autotrasporto. L’informativa, inviata a Trasportounito-Fiap e ai ministeri delle Infrastrutture e dell’Interno, rileva il “mancato rispetto del termine di preavviso di 25 giorni”, richiamando “l’obbligo di predeterminazione della durata dell’astensione”. Ad incrociare le braccia saranno dunque i titolari di pompe di benzina che chiuderanno i self service nelle ore notturne.