Dopo che l’Italia ha superato per la prima volta dall’inizio della pandemia di Covid-19 la soglia dei 10 mila nuovi casi di coronavirus al giorno, il governo sta valutando un nuovo dpcm con misure ancora più rigide di quelle adottate fino ad ora. Nella tarda serata di venerdì 16 è andato in scena un nuovo vertice di governo, con l’obiettivo di annullare la movida e frenare le attività ludiche non essenziali, per salvaguardare la scuola e la produzione.
Queste le nuove misure previste dal governo secondo ‘La Repubblica’: i ristoranti e gli altri locali dovrebbero chiudere alle 22; bandite le scuole calcio e quelle che ruotano attorno agli altri sport di contatto; in bilico gli sport dilettantistici; obbligatorio lo smart working, ma la percentuale è ancora da definire; possibile giro di vite anche per le palestre.
Per quanto riguarda ristoranti e altri locali, nello specifico, il Pd chiederebbe di abbassare le saracinesche di tutti i locali alle 22, accompagnando la scelta con aiuti al settore. Conte, però, avrebbe dei dubbi. Franceschini, da par suo, avrebbe chiesto che il limite alle 22 sia accompagnato da una sorta di “coprifuoco” (divieto di uscire di casa dopo le 22 o le 23, a meno che non si tratti di ragioni di lavoro).
Per quanto riguarda la scuola si va verso il rafforzamento della didattica a distanza per le scuole superiori (quantomeno per le ultime tre classi). In alcuni casi si alterneranno le lezioni mattutine a quelle pomeridiane. Per le primarie, invece, è allo studio uno scaglionamento degli orari d’ingresso tra le 8 e le 11 (ma potrebbe essere più largo).
Nel settore dei trasporti, l’obiettivo del governo è favorire l’utilizzo del trasporto privato, da affiancare a quello pubblico in modo da evitare assembramenti.
Non si esclude che possano chiudere cinema e teatri, anche se questa misura è osteggiata da alcuni ministri. Il governo è invece compatto sull’idea di non toccare negozi e fabbriche.
Se tutto questo non dovesse bastare, si legge su ‘La Repubblica’, è già sul tavolo un ulteriore intervento (che però non è argomento del prossimo dpcm): un lockdown totale nel fine settimana.
L’alternativa, anch’essa valutata ai vertici del governo, è il divieto di movimento per le attività non essenziali (quindi a eccezione di quelle lavorative o scolastiche), 7 giorni su 7, 24 ore su 24.