Stanno facendo discutere le dichiarazioni dell’ex premier Mario Monti che, ospite alla trasmissione In Onda su La 7, condotta da Concita De Gregorio e David Parenzo, ha detto che “bisogna trovare modalità meno democratiche nella somministrazione dell’informazione” sulle notizie che riguardano la pandemia di Covid. Il senatore a vita ha spiegato che andrebbero limitate alcune libertà della stampa “come già accade” in alcuni casi.
Mario Monti, bufera per le dichiarazioni sulla stampa: “Come in guerra”
“bbiamo iniziato a usare il termine guerra ma non abbiamo usato una politica di comunicazione adatta alla guerra. Ma nessuno si è posto il problema di adeguare la comunicazione a una situazione di guerra. Credo che, andando avanti la pandemia o in futuri disastri per la salute, bisognerà trovare un sistema che dosi dall’alto l’informazione”, ha sottolineato l’ex presidente del Consiglio.
Il “dosaggio dell’informazione”, ha evidenziato, “nel caso di guerre tradizionali è odioso, perché vuole far virare la coscienza e la consapevolezza della gente. Ma nel caso della pandemia, quando la guerra non è contro un altro Stato io credo che bisogna trovare delle modalità meno democratiche secondo per secondo”.
A controllare le informazioni sulla pandemia dovrebbe essere il Governo, “ispirato e istruito dalle autorità sanitarie“, come ha spiegato ancora Mario Monti in diretta tv.
Mario Monti, bufera per le dichiarazioni sulla stampa: “Nessuna censura”
Alla festa dell’Ottimismo organizzata da Il Foglio il politico è tornato sulle sue dichiarazioni, spiegando di non aver invocato la censura della stampa ma piuttosto aver suggerito “un nuovo ruolo dell’informazione” in una situazione di emergenza.
“Noi abbiamo già accettato di buon grado limitazioni mai immaginate alla nostra libertà di movimento. Diciamo di stare in guerra ma appunto c’è da chiedersi in questa guerra in un sistema democratico come si affronta l’emergenza”, ha spiegato ancora, come riporta Il Fatto Quotidiano.
Bisogna chiedersi ancora se sia “confacente che ogni canale tv dedichi dalle 10 alle 15 ore al giorno” ai temi che riguardano il Covid e il vaccino, con il rischio di confondere la popolazione riguardo argomenti molto delicati e spesso spiegati da persone senza competenze mediche o scientifiche.
È una domanda “che ci dobbiamo porre e che tocca tutti, anche il potere politico e gli utenti” di televisione, radio e giornali. “E non è perché tocca il mondo dell’informazione che va considerato un tema illegittimo e dissacrante“, ha dichiarato ancora Mario Monti.
Giorgia Meloni contro Mario Monti, contraria alla limitazione dell’informazione
La presidentessa di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha fortemente criticato le parole del senatore a vita. “Avvertite Mario Monti che siamo uno Stato democratico e non un regime”.
“Limitare informazione e pluralismo acuirebbe tensioni sociali, privando ulteriormente gli italiani della loro libertà. Cosa sarebbe successo se una simile dichiarazione fosse stata fatta da un esponente di destra?”, si è domandata la deputata in un post pubblicato su Twitter.