Campania: contagi oltre i mille casi. E il governatore Vincenzo De Luca corre ai ripari firmando un’ordinanza con la quale scavalca il governo e chiude le scuole.
Sospese le attività didattiche ed educative in presenza nelle scuole primarie e secondarie dal 16 al 30 ottobre. E’ questa una delle misure previste dall’ordinanza. Prevista inoltre la sospensione delle attività didattiche e di verifica in presenza nelle Università, fatta eccezione per quelle relative agli studenti del primo anno”.
Sono vietate “le feste, anche conseguenti a cerimonie, civili o religiose, in luoghi pubblici, aperti pubblico e privati, al chiuso o all’aperto, con invitati estranei al nucleo familiare convivente”. L’ordinanza prevede poi la sospensione delle attività di circoli ludici e ricreativi e il divieto di vendita con asporto dalle ore 21 per tutti gli esercizi di ristorazione. Resta consentito il delivery senza limiti di orario.
Orari scaglionati negli uffici
Nell’ordinanza è contenuta la raccomandazione “agli enti e uffici competenti di differenziare gli orari di servizio giornaliero del personale in presenza”. Tali misure “si aggiungono a quelle già disposte nelle recenti precedenti ordinanze, a cominciare dall’obbligo di indossare la mascherina deciso due settimane fa”.
”Le mezze misure non servono più a niente, prima prendiamo decisioni forti meglio è”, ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca in una diretta su Facebook il giorno dopo aver firmato l’ordinanza che ha disposto la chiusura di scuole e università fino al 30 ottobre. Il governatore ha reso noto che i nuovi positivi al coronavirus sono 1.261, su 14.422 tamponi eseguiti ieri.
“Se tardiamo – ha detto – ci avviciniamo al momento in cui saremo costretti a prendere decisioni ancora più gravi ma con l’acqua alla gola. È responsabile prendere oggi decisioni difficili senza attendere oltre”.
“Prenderemo misure di guerra, per salvare le vite dei nostri concittadini dobbiamo decidere, costi quel che costi. Se l’alternativa è tra decidere e salvare vite, io non ho dubbi”.
“La situazione demografica campana – ha spiegato De Luca – è molto delicata, guai a noi se perdiamo controllo sull’area metropolitana di Napoli che è quella con maggior densità abitativa d’Europa. Perciò abbiamo preso e dobbiamo prendere decisioni di rigore prima degli altri. Obiettivo fondamentale è salvare le vite, non abbassare il numero dei contagiati”.
“Finora ci sono stati 487 decessi in Campania, enormemente meno di altre regioni; un miracolo tenuto conto della densità abitativa. Ma questa situazione può cambiare subito, nulla ci garantisce se non le scelte che prenderemo e la responsabilità nel rispettarle”.
“In Campania – ha sottolineato il governatore – non sono state chiuse le scuole, abbiamo deciso due settimane di didattica a distanza. Una scelta difficile, non presa a cuor leggero, ma era una delle misure necessarie da prendere, anche secondo gli epidemiologi”.
De Luca ha poi annunciato nuove misure per frenare i contagi, in particolare quelli legati alla movida: “Nel weekend di Halloween, americanata che è monumento all’imbecillità, chiuderemo tutto alle 22. Sarà il coprifuoco, non sarà consentita neanche la mobilità”.
“Probabilmente – ha aggiunto De Luca – potremo decidere un blocco della mobilità dopo la mezzanotte anche prima di quel weekend. Sentiremo il Viminale, perché se decidiamo una misura del genere occorrono controlli e sanzioni rigorose”.
“Chi diffonde l’epidemia non usando le mascherine deve essere considerato autore di un reato. Con questi numeri non si può scherzare. L’obiettivo è tenere in piedi 80-90 per cento delle attività economiche, se la gente ci aiuta indossando le mascherine ed evitando uscite irresponsabili di notte”.
“Tutti i presidenti hanno autonomia di fare ordinanze più restrittive nelle modalità che ritengono. Ma se abbiamo condiviso che i due pilastri che dobbiamo tutelare sono scuola e lavoro e le ordinanze incidono su quegli ambiti, sarebbe opportuno un raccordo tra governo e regioni“. Così il ministro per le Autonomie Francesco Boccia al termine della conferenza Stato-Regioni.
“Su scuola e lavoro – ha detto – ci sono già protocolli condivisi che stanno funzionando bene ma se, in questo caso, il presidente della Regione Campania ha deciso di emanare una sua ordinanza si assume la responsabilità degli effetti. Noi siamo sempre stati al fianco di tutte le Regioni con materiali, ventilatori e risorse”.
“La Campania prima del Covid aveva 335 posti letto di terapia intensiva. Il governo attraverso il commissario Arcuri ha inviato 231 ventilatori per le terapie intensive e 167 per le sub intensive. Oggi risultano attivati 433 posti, devono essere 566″, ha aggiunto Boccia.