ntratti e altre tecnologie per i vaccini”. Questo il messaggio della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, lanciato via Twitter.

‘In Europa dobbiamo continuare ad accelerare le vaccinazioni con trasparenza e in sicurezza aumentando la produzione’, la linea che il premier Mario Draghi ha assunto nel suo primo vertice Ue in presenza a Oporto dedicato ai temi sociali.

Una posizione che – riferiscono fonti di palazzo Chigi – ha raccolto ampio consenso da parte dei leader e che ha orientato il dibattito nel corso della cena di preparazione al primo vertice informale in presenza per il premier. Il monito di Draghi – viene confermato – è rivolto anche a quei Paesi che ancora pongono blocchi alle esportazioni mentre l’Ue esporta l’80% della propria produzione.

Il premier è intervenuto anche sulla questione della liberalizzazione dei vaccini: ‘La questione è molto più complessa della sola liberalizzazione dei brevetti dei vaccini perché farlo sia pur temporaneamente non garantisce la produzione dei vaccini che è molto complessa. E poi la produzione deve essere sicura e questo non viene garantito dalla libertà dei brevetti  per i vaccini. La situazione è molto molto più complicata.

Che quella sui brevetti sia una mossa tattica diplomatica degli Stati Uniti per battere la politica internazionale del vaccino di Russia e Cina ‘non lo credo’ perché i numeri di oggi fan vedere che questa è una cosa per il momento molto buffa. La Russia ha annunziato 750milioni di dosi, finora ne ha consegnate sei. La Cina 600 milioni e ne ha consegnate 40. Non sono avversari tali da impensierire gli Usa. La proposta di Biden ha aperto una porta, poi vedremo. C’e’ chi protegge la sacralità del brevetto e chi e’ piu’ aperto.

La posizione di Biden sui brevetti credo che venga da una constatazione: ci sono milioni di persone che non hanno accesso ai vaccini o per mancanza di distribuzione o per mancanza di denaro, che stanno morendo. Ci sono le grandi case farmaceutiche hanno avuto sovvenzioni governative imponenti. Semplicemente si potrebbe dire che ci si aspetta qualcosa in cambio da queste case farmaceutiche.

La dichiarazione di Oporto – ha detto in un altro passaggio – come tale non sembra essere di grande importanza a prima vista, ma non è così: il momento è la fine di un lungo viaggio nel campo della tutela dei diritti sociali. Sembra ovvio ma è un processo che iniziò nel 2017, allora lanciato dal presidente della commissione Juncker. Ci sono voluti quattro anni per portare tutto il Consiglio europeo a condividere una prima forma di coordinamento dei mercati del lavoro e soprattutto dei diritti sociali.

Papa Francesco in merito alla proprietà intellettuale dei vaccini   chiede di ‘sospendere i brevetti’,  ‘abbandonare i nostri individualismi e promuovere il bene comune’. Per questo è necessario ‘uno spirito di giustizia che ci mobiliti per assicurare l’accesso universale al vaccino e la sospensione temporanea dei diritti di proprietà intellettuale’.

Occorre uno spirito di comunione che ci permetta di generare un modello economico diverso, più inclusivo, equo, sostenibile. La pandemia ci ha messo tutti in crisi, ma non dimentichiamo che non si esce uguali da una crisi, o ne usciamo migliori o peggiori.

La società ha bisogno di una guarigione delle radici, che guarisca la causa del male e non rimanga solo sui sintomi. In queste radici malate troviamo il virus dell’individualismo, che non ci rende né più liberi né più uguali né più fratelli, anzi ci rende indifferenti alla sofferenza degli altri. E una variante di questo virus – sottolinea il Papa – è il nazionalismo chiuso, che impedisce, per esempio, un internazionalismo dei vaccini. Un’altra variante è quando mettiamo le leggi di mercato o di proprietà intellettuale sopra le leggi dell’amore e della salute dell’umanità.

‘Sulle riaperture bisogna calcolare bene il rischio’, afferma Draghi. I dati sono abbastanza incoraggianti.