Covid e Salvini: “Chiesto a Draghi stop obbligo mascherine all’aperto”

“E’ stato un incontro utile e costruttivo. C’è sintonia sulle riforme. Ho chiesto di correre il più possibile per il ritorno alla normalità, di togliere l’obbligo del bavaglio il prima possibile perchè i dati sono buoni e gli italiani hanno rispettato le regole. In quasi tutta l’Europa si toglie l’obbligo della mascherina, quindi spero che anche l’Italia possa tornare entro non dico poche ore ma giorni a lasciare respirare all’aperto”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, al termine dell’incontro con il premier Draghi a Palazzo Chigi, parlando con i giornalisti. “E’ tempo di restituire agli italiani il diritto al lavoro e alla libertà”, ha aggiunto. “Lo stato di emergenza scade a fine luglio, se ne parla quando scade. Mi sembra chiaro però che il piano vaccinale efficace, il lavoro dei medici, la pazienza degli italiani e il sole che ci manda il buon Dio abbiano riportato la situazione sotto controllo. Se a fine luglio l’emergenza sarà alle spalle ne prendermo atto, ma una cosa che si può fare da domani è riaprire le attivita ancora chiuse e togliere l’obbligo delle mascherine all’aperto. Liberiamo gli italiani da questo simbolo utile in fase di emergenza”.

Le cifre parlano chiaro: abbiamo superato quota 44 milioni di somministrazioni. Significa che oltre 14,8 milioni di persone sono vaccinate, con la prima e la seconda dose, e che ad oltre 29,2 milioni di persone è stata somministrata una prima dose. Su una platea di più di 54 milioni di persone teoricamente vaccinabili, oltre il 54% ha ricevuto almeno una dose. Ma quello che conta è il netto calo dei ricoveri in terapia intensiva . Se l’Italia sta riaprendo e sta riscoprendo il gusto del futuro, come ha detto il presidente Mario Draghi, lo dobbiamo all’enorme sforzo corale del Paese”. Lo dice il commissario straordinario all’emergenza Covid generale Francesco Figliuolo in un’intervista a Il Giornale.

Sulla vaccinazione eterologa e i possibili rischi “prendo atto delle evidenze scientifiche. Ci sono due studi clinici, pubblicati nelle ultime due settimane in Spagna e in Gran Bretagna, che mostrano buoni risultati in termini di risposta anticorpale e sicurezza per ciò che riguarda la cosiddetta vaccinazione eterologa. Indubbiamente tutti i cambiamenti avvenuti circa l’utilizzo dei vaccini possono aver generato perplessità, ma una campagna vaccinale mondiale è caratterizzata da grande dinamicità. Una cosa rimane centrale: la salvaguardia migliore della salute di tutti, in un contesto in cui il rischio zero non esiste”.

Per Figliuolo non ci saranno ripercussioni sul piano che, sottolinea, “rimane sostenibile. Da qui alla fine di settembre è previsto l’utilizzo complessivo di oltre 54,5 milioni di vaccini mRNA e saremo in grado di coprire l′80% della platea da vaccinare. Nel periodo giugno-settembre impiegheremo circa 990 mila dosi per far completare il ciclo vaccinale agli under 60 che avevano ricevuto la prima dose con AstraZeneca. Per il mese di giugno, già a partire dal 14 sono iniziate distribuzioni apposite per soddisfare tale fabbisogno extra, mentre per luglio e agosto è in corso una pianificazione che permetterà il completo soddisfacimento di tutte le esigenze. L’eventuale mancata approvazione del vaccino Curevac non impatterà sul raggiungimento degli obiettivi”.

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