Covid, il consiglio di Galli alle Regioni che accolgono i turisti
L’epidemiologo: “Sarebbe inutile fare tamponi a tutti alla frontiera”
“Sarebbe inutile fare tamponi a tutti alla frontiera”. Secco il commento di Massimo Galli, epidemiologo e direttore della terza divisione di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, intervistato dal ‘Fatto Quotidiano’. “Servirà molta attenzione per individuare eventuali focolai prima che si diffondano“.
Un compito non semplice, anche perché sembra che, in attesa del vaccino, siano gli italiani ad aver paura a sottoporsi al test sierologico per non rischiare di rimanere bloccati in attesa e in quarantena.
Sembra – ha sottolineato Galli – che in questo Paese ci sia un atteggiamento prevalente nelle autorità sanitarie a disincentivare il test. Un errore gravissimo: chi risulta IgG positivo e tampone negativo può rientrare a svolgere le sue normali attività.
Il professore ha portato avanti uno studio epidemiologico in quattro comuni lombardi, che però non è stato finanziato da Regione e Fondazione Cariplo. Non commento la questione del bando – ha detto l’esperto -, andremo avanti. Abbiamo terminato il test a Castiglione d’Adda ed è stato un successo.
I numeri del Comune dicono che sono state effettuate 4.250 su 4.550 abitanti. I positivi si sono rivelati “molto pochi. Chi risulta positivo al pungidito fa subito il tampone e riceve la risposta il giorno dopo”.
Una procedura molto snella in un paese in cui l’adesione al test è stata comunque “plebiscitaria, superiore al 90%, perché il contagio è stato molto diffuso. Forse il pungidito piace di più”.
C’è comunque una differenza tra i risultati riscontrati da Galli e quelli rilevati dall’Avis nello stesso Comune: il team del professore ha registrato il 25% del contagio, l’Avis invece il 70%.
Saranno da capire le ragioni di questa differenza – ha spiegato Galli – va ricordato che noi abbiamo valutato l’intera popolazione, a ogni età.