epa08539086 A worker of Global Omnium Labs uses a Gamaser technique to analyze wastewaters in the search of coronavirus genomic residue, in Valencia, Spain, 10 July 2020. Countries around the world are taking increased measures to stem the widespread of the SARS-CoV-2 coronavirus which causes the COVID-19 disease. EPA/KAI FOERSTERLING

Covid, il test rapido sull’olfatto: un successo made in Italy. In 2 minuti svela positività e virulenza

La ricerca fa passi avanti rapidi e significativi. L’ultimo pionieristico studio in materia di monotoraggio e controllo dell’epidemia di coronavirsu arriva allora da Pescara. E fa ben sperare. E allora sul Covid, il test rapido sull’olfatto, è un successo tutto made in Italy. In 2 minuti svela positività e virulenza del virus. Un sistema oggettivo in grado di rilevare e “misurare” uno dei primi sintomi di Covid-19: l’alterazione della percezione olfattiva. A metterlo a punto e testarlo sono gli autori di uno studio tutto italiano accettato per la pubblicazione su Frontiers in Medicine.

Il nuovo test rapido, spiegano i ricercatori, interamente made in Italy,«in appena 2 minuti permette di capire se un paziente è in grado di percepire gli odori. E quindi di stabilire il grado di alterazione olfattiva. Si tratta di uno studio pionieristico, condotto su 100 pazienti con forme severe, 50 soggetti sani e 20 pazienti di controllo, sottoposti a dialisi e che avevano disturbi dell’olfatto ma non Covid-19», spiega all’Adnkronos Salute Andrea Mazzatenta dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti, autore del lavoro insieme a Giampiero Neri, Damiano D’Ardes, Carlo De Luca, Camillo Di Giulio, Stefano Marinari, Ettore Porreca, Francesco Cipollone, Jacopo Vecchiet, Chiara Falcicchia, Vincenzo Panichi e Nicola Origlia.

Lo studio sfrutta un dispositivo innovativo: l’olfactory mmart threshold test (Ost Test), ideato dal gruppo dei neurofisiologi. Il team ha utilizzato il test olfattivo – ingegnerizzato dall’azienda pescarese The Prototype srl – per la prima sperimentazione sui malati di Covid-19. «Abbiamo monitorato la capacità olfattiva dei pazienti all’arrivo in pronto soccorso con forme severe. Abbiamo scoperto così che chi ha peggiori capacità olfattive ha anche un virus più aggressivo. Mentre chi ha una bassa carica infettante ha capacità olfattive leggermente migliori. Lo studio ci ha convinti del fatto che servono test oggettivi, come questo, per valutare questo sintomo, che potrebbe essere considerato anche una prima possibile spia precoce dell’infezione».

«Le persone con Covid-19 riferiscono anche di non sentire il gusto, ma questo non è esatto. Lo percepiscono, come abbiamo visto nel corso della sperimentazione. Quello che non sentono sono i sapori, perché quella dei sapori è una percezione cross modale che coinvolge gusto e olfatto. Sono proprio le alterazioni dell’olfatto a “spegnere i sapori”, dice Mazzatenta. In particolare, i ricercatori hanno visto che, tra i pazienti Covid all’arrivo in pronto soccorso, «era molto diffusa una forma di iposmia severa». Subito dopo viene l’anosmia, e gli odori scompaiono del tutto. L’Ost Test è un kit realizzato anche grazie alla stampa 3D. E prevede l’uso di una App gratuita per smartphone e tablet, per poter eseguire correttamente l’esame e confermare il risultato del test in tempo reale.

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