Il ‘Corriere della Sera’ ha svelato il piano segreto del governo sull’emergenza Covid-19 in Italia, cioè quel “Piano Sanitario nazionale per la risposta a un’eventuale pandemia da Covid-19” redatto il 19 febbraio (la stesura finale è datata 22 febbraio 2020), che il governo ha secretato. Si tratta, nello specifico, di un documento di 40 pagine con tre scenari di rischio, grafici e tabelle.
L’obiettivo del documento era quello di “garantire un’adeguata gestione dell’infezione in ambito territoriale e ospedaliero senza compromettere la continuità assistenziale, razionalizzando l’accesso alle cure, per garantire l’utilizzo ottimale delle risorse”.
Il dossier, riporta il ‘Corriere della Sera’, fissava le priorità: avere scorte adeguate di mascherine, tute e guanti e, soprattutto, avere maggiore disponibilità dei posti in terapia intensiva.
All’interno del documento, inoltre, si fa riferimento al coordinamento tra Stato e Regioni durante l’emergenza. Si legge: “È attivato un Coordinamento nazionale che opera secondo un modello decisionale centrale ben definito e un mandato forte e direttivo che, nel rispetto delle singole organizzazioni regionali, definisca l’efficienza degli interventi da attuare ma soprattutto l’efficacia delle azioni pianificate”.
E poi: “In stato di emergenza nazionale, le Regioni e le Province autonome devono superare le regole, i principi e le attuali differenze programmatiche che derivano dall’adozione di modelli organizzativi fortemente differenti soprattutto per le attività di emergenza”.
Covid, i 3 scenari nel piano segreto del governo
Il piano simulava il possibile futuro andamento della pandemia di coronavirus in Italia.
Il livello di rischio 1 fa riferimento a una “sostenuta ma sporadica trasmissione e diffusione locale dell’infezione”.
Il livello di rischio 2 è indicato come una “diffusa e sostenuta trasmissione locale con aumentata pressione sul Ssn che risponde attivando misure straordinarie preordinate”.
Il livello di rischio 3 parla di una “diffusa e sostenuta trasmissione locale con aumentata pressione sul Ssn che risponde attivando misure straordinarie che coinvolgono anche enti e strutture non sanitarie”.