Il commissario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, rassicura sulla campagna vaccinale: “Siamo allineati al piano e non ci sono differenze tra Regioni. Abbiamo sul piatto 11 milioni di dosi che ovviamente si stanno somministrando. L’obiettivo è fare cose pratiche, migliorare insieme per fare di più e cercare la concordia. Nessuno deve dire di sentirsi defraudato.
Sono 1 milione e 66 mila i vaccinati italiani che non sono operatori sanitari e sociosanitari, personale non sanitario, ospiti di strutture residenziali, over 80, forze armate o personale scolastico. Da notare che gli ultraottantenni che hanno ricevuto una dose sono 2.173.782 (il 48,74% dei 4.639.931 di questa fascia di popolazione) e di loro solo il 23,52% è stato vaccinato con il richiamo.
Certo è che ogni Regione, finora, ha scelto a modo suo. Quella che ne ha di più in termini assoluti è la Sicilia, con 202 mila (ben il 26,9% del totale, percentuale di poco più alta di quella della Calabria, che con 54 mila ’altri’ è al 22,6%), seguita dalla Campania con 142 mila, il Veneto con 122 mila, il Lazio con 100 mila, la Lombardia con 84 mila, l’Emilia Romagna con 82 mila e la Toscana con 70 mila. Tra loro ci sono (seppur pochi) i soggetti tra i 70 e i 79 anni, i volontari della Protezione Civile e del volontariato, i lavoratori esterni della sanità, i dipendenti delle carceri, i caregiver e i membri delle comunità. Ma anche parecchie categorie, che spesso sgomitano e premono per farsi includere.
Ogni giorno – un assessore alla sanità di una regione del Nord – ricevo richieste da categorie che si ritengono, a torto o a ragione, a rischio. Ma la mia risposta è: stiamo alle norme nazionali, niente eccezioni. Non sempre è così. In Sicilia dal 15 marzo è stata bloccata la vaccinazione dei lavoratori della giustizia, magistrati, avvocati, cancellieri. Una parte era già stata vaccinata, altri sono rimasti a bocca asciutta. La Sicilia ha vaccinato anche una parte dei giornalisti, cosa che sembrava voler fare anche la Campania che però il 19 marzo ha comunicato a loro e ai lavoratori del settore giustizia che l’ipotesi era tramontata.
Anche in Umbria, per far spazio a over 80 e ’fragili’, la regione ha sospeso le prenotazioni vaccinali a una serie di categorie: Protezione Civile, assistenti sociali, personale dei tribunali, avvocati, operatori di supporto scolastico, onoranze funebri, informatori scientifici, manutentori dispositivi elettromedicali, personale di dogane e aeroporti. Niente stop invece per la vaccinazione degli avvocati in Toscana e in Lombardia, mentre in Friuli sono stati vaccinati i dipendenti dei tribunali ma non gli avvocati e in Lombardia è stato vaccinato anche il personale delle università.
“La fine della pandemia? Questo virus non se ne andrà, ormai è chiaro: dobbiamo conviverci. Però, seguendo i dati dell’Institute for health metrics and evaluation (Ihme) fondato da Bill Gates, si può provare a dire che all’inizio di giugno avremo un totale di nuovi casi giornalieri vicino allo zero, mentre i decessi scenderanno sotto ai 100. Nei prossimi tre mesi avremo ancora 12-15mila vittime. A dirlo è il professore di Statistica medica ed Epidemiologia, Carlo La Vecchia, dell’università di Milano. Il target è, dunque, ancora una volta, l’estate.
Ora, abbiamo uno strumento decisivo in più: il vaccino. Quindi l’evoluzione della curva cambierà. Gran Bretagna e Stati Uniti, che hanno cominciato subito la vaccinazione di massa, usciranno dalla crisi due o tre mesi prima dell’Italia – prosegue il professore La Vecchia –: noi, dopo aver toccato il punto più basso dei contagi, avremo attorno a fine luglio-inizio agosto una nuova difesa con la maggioranza della popolazione vaccinata. Ecco, a quel punto potremo uscire anche noi dalla crisi. Anche se dobbiamo attenderci altri intralci con i sieri, che essendo preparati biologici presentano più criticità nella produzione rispetto ai farmaci chimici. Ma il prossimo inverno sarà migliore di questo”.
Anche il premier Mario Draghi punta i mesi estivi, come tutti gli italiani sperano che la corsa della curva freni impetuosamente. “Sono d’accordo con Garavaglia, se potessi andare in vacanza ci andrei volentieri”, ha detto il presidente del Consiglio rispondendo a una domanda sulle parole del ministro Massimo Garavaglia che ha invitato gli italiani a prenotare le vacanze estive.
Ma tra la gente vince ancora il dubbio sulle proiezioni estive. Torna lentamente la voglia di viaggiare, ma solo i vaccini possono salvare le vacanze: 20 milioni di italiani, infatti, non progettano spostamenti per l’incertezza della possibilità di vaccinarsi e 5 milioni rinunciano a fare programmi per l’ultimo lockdown. Lo spiega l’Indice di Fiducia dei viaggiatori italiani, calcolato mensilmente da SWG per Confturismo-Confcommercio, che a marzo sale attestandosi a 53 punti, sempre comunque 9 punti sotto l’ultimo valore pre-pandemia, quello di marzo
“Il combinato di vaccini e bella stagione ci fa sperare che la circolazione del virus possa essere ridotta e che man mano che si riporta a livelli più controllabili, possiamo adottare misure di rilassamento per recuperare maggiori spazi di libertà. Mantenendo le misure e investendo moltissimo sulle vaccinazioni, possiamo guardare con fiducia all’estate”, ha voluto sottolineare il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, nel suo intervento sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della cabina di regia Iss-ministero della Salute, rispondendo alla domanda sulle previsioni epidemiologiche per la prossima estate. Gli ha fatto eco il collega e direttore dell’Iss Gianni Rezza: “Mantenendo le misure e rafforzando la campagna vaccinale penso si possa arrivare a proficui miglioramenti per trascorrere un’estate serena; non elimineremo il virus ma si spera in un’estate serena”.
Il prof La Vecchia si dice ottimista anche per quanto riguarda i decessi, rispetto alla prima ondata che ci colse impreparati. “Il picco nazionale della terza ondata è stato superato pochi giorni fa. Contando che il 76% delle vittime del 2020 era composto da over80, categorie di cui un terzo ora è vaccinato, si può predire che alla fine avremo il 30-40% dei morti in meno, grazie ai vaccini. Il picco dei decessi si vedrà all’inizio di aprile, con un bilancio di poco sotto ai 600 morti. Il problema serio è che i soggetti positivi in Italia sono molti di più dei 560mila registrati: tra asintomatici e paucisintomatici abbiamo almeno un milione di positivi reali. Significa che l’infezione è ancora molto diffusa ancora molto”. E le mascherine? “Hanno un impatto nel ridurre il contagio, ma svolgono anche un ruolo psicologico nel mettere in guardia le persone. Dovremmo tenerle ancora a lungo”, conclude La Vecchia.
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